Proprio un gran coraggio quelli della redazione di Virus a raccontare così bene Mariano Ferro, il leader dei Forconi. Proprio bravi e coraggiosi Nicola Porro e tutti i suoi collaboratori a raccontare quel pezzo di terra che da Avola guarda i due mari, lo Ionio e il Mediterraneo. La gghiastru, la terra che da vino buono. E a mostrare quel Padre Di Rosa che, in questa fase di senescenza, in modo così autentico sta facendosi portavoce del dolore dell’intera sua comunità.
Bravi e coraggiosi perché dai servizi ne esce un’immagine tutt’altro che violenta, anzi, tutt’altro che negativa. E anche il restyling del nome del movimento è una buona notizia. Ora “Movimento del 9 Dicembre” che potrebbe contribuire a un dialogo col Palazzo. Le loro sono le istanze di coloro che, per condizione sociale e geografica, sono i primi ad accorgersi del cortocircuitarsi del sistema. Mariano Ferro stesso, nell’intervista a Virus, guardando la sua terra, afferma che per quante risorse tu possa mettere nel tuo lavoro nella tua iniziativa (agricola) ti ritorna molto, molto meno. A riprova di com’ è saltato il meccanismo di base su cui si può fondare l’economia. E cioè la sopravvivenza.
Mariano Ferro e gli aderenti al suo movimento hanno solo avuto la sfortuna di essere i primi ad accorgersene, sopra la loro pelle. E sulla pelle dei loro figli. Certo non avranno il pedigree dei No Tav. Non hanno, dalla loro, qualche scrittore ex picchiatore che in arial 24 firma un libro, breve, all’anno. Vengono dal Sud che è sempre, alla fin fine, visto come un posto buono solo per la villeggiatura e per fa incetta di voti. Un posto da raggiungere a nuoto. Un posto da cartolina, da caricatura, da coppola. Un posto buono per scimmiottarne i dialetti. Un posto buono per parlarne sempre troppo a sproposito. Per dire Crozza, giusto ieri: “Ci ho pensato a lungo se mandare o no questa gag perché non mi sembrava corretto accostare uno dei peggiori delinquenti con il padrino”. Ecco. Per liquefare tutta una terra in un luogo comune.
Si continua a emigrare dal Sud, con ritmi ancora superiori ai decenni precedenti. Ed è la ferita più grave. E il Sud non è che l’epitelio che invia, in anticipo, dei segnali. L’emigrazione è il destino unico che attende l’intero paese.
Mi ha fatto molto tenerezza la Boschi, ospite in studio. Giuro. Sembrava il bimbo cui hanno appena regalato un cono gelato che vede la pallina cadere a terra rimanendo con il solo cono in mano. La Boschi che certamente avrà imparato a memoria il libro di Cazzullo, dice a Porro di guardare in positivo: “Per ogni forcone c’è un italiano che è andato a votare alle primarie del Pd”. Bene allora, infilziamoli tutti!