Il Partito socialista europeo appoggia ‘la rivolta’ delle donne in Spagna, gia’ ripresa al Parlamento europeo, a difesa della legge sull’aborto voluta nel 2009 dal socialista laico Jose’ Luis Zapatero, che il conservatore cattolico Mariano Rajoy vuole cancellare, consentendo l’aborto per gravidanza conseguente ad uno stupro e per gravi pericoli psichici e fisici per la madre. Quella predisposta da Rajoy, “non e’ una legge contro l’aborto, e’ una legge contro le donne: faro’ tutto il possibile per mobilitare il maggior numero dei partiti aderenti al Pes per dare il loro appoggio a questa lotta per i diritti delle donne spagnole e per fare in modo che tutte le forze progressiste europee si uniscano a noi: questa non e’ una lotta soltanto socialista, ma una lotta per proteggere le conquiste ottenute dalle donne negli ultimi anni”, ha assicurato il leader del Pes, Sergei Stanishev in una lettera alla portavoce del Psoe, Partito socialista operaio spagnolo, Elena Valenciano per la quale, “L’Europa sta assistendo a un conflitto ideologico tra chi vuole rafforzare la democrazia e chi vuole indebolirla utilizzando l’Ue”, come sta facendo in Spagna Rajoy, che vuole riportare indietro l’orologio non solo di 15 anni, a prima della riforma Zapatero ma addirittura di 30 anni, per ritornare alla vecchia legge del 1985 per cui la donna che abortisce fuori dai termini di legge sara’ penalmente perseguibile pur se le viene risparmiata la galera! Una legge, insomma, questa di Rajoy, che e’, tuona la Valenciano, “un’aggressione palese alla dignita’ della donna” e che riportera’ la pratica degli aborti clandestini.Anche in altri paesi europei spira, comuqnue, una brutta aria. “In Polonia ed in Ungheria, le forze conservatrici stanno introducendo misure che non diano alle donne nessuna voce in capitolo: ci batteremo contro il disegno di legge di Rajoy e contro ogni misura, in qualsiasi paese dell’Ue, tenti di riportare indietro l’orologio dei diritti delle donne“, ha precisato Stanishev.
E in Italia? Tutto tace: a parlare di aborto e’, incontrastato e non contraddetto, Papa Francesco la cui campagna antiabortista ha il quotidiano spazio nei media: “desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non possano vedere la luce, vittime dell’aborto”. Argomento tabu’ per i media e per l’intellighenzia di sinistra, che riconoscono come unico ‘diriritto civile’ le ‘unioni di fatto’ di cui sono pieni zeppi, figurarsi poi dell’assurda ed antiscientifica tesi del Papa che chiama bambini i feti, in ragione della ‘credenza’, da imporre come legge erga omnes, che la persona umana sta nello zigote, quando e’ arcinoto che lo zigote e’ un ammasso di cellule indifferenziate e senza un sistema nervoso. Quel che sottintende una tesi del genere e’ che la donna che ricorre all’aborto compie un delitto, e’ un’assassina: un’idea che dire ‘cattiva’ e’ solo un eufemismo! Quel che conta e’ che si proceda con un’informazione piatta ed omogonea, tutta rivolta e concentrata sulle unioni di fatto: sul solo ‘diritto civile’ riconosciuto a sinistra, ma che, guarda caso, poco o nulla riguarda “la dignita’ della donna”.