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No al rimpasto. Tutti i sondaggi di inizio 2014

Non c’è alcun rimpasto di governo tra le cose che deve portare l’anno appena iniziato nei desideri degli italiani. Sono i primi sondaggi del 2014 a rivelarlo. Così mentre su giornali e in tv non si parla d’altro, sembra che il tema interessi poco il Paese reale. Secondo il sondaggio Ipsos per Ballarò, il 56% degli intervistati liquida un eventuale cambio di uomini nell’esecutivo come una mossa da vecchia politica. Insomma “roba da prima repubblica”, per dirla renzianamente.

Ma a differenza di quanto forse vorrebbe il nuovo segretario Pd per il caso De Girolamo, qui nessuno rischia il posto: nessun ministro supera infatti il 10% di persone sfavorevoli al suo incarico.

EFFETTO RENZI… E B.

Al di là dell’invasione mediatica, andiamo a vedere quanto l’arrivo del nuovo leader di Largo del Nazareno abbia spostato gli equilibri sulle intenzioni di voto. È lieve la variazione secondo Ipsos per il Pd, +0,4%, mentre più sostanziale la crescita nella rilevazione di Datamedia per il Tempo, +1,4%. E anche se la coalizione di centrosinistra è leggermente avanti rispetto a quella di centrodestra, (Ipsos 36,1 a 35,2% – Datamedia 36,2 a 34,2%) è ancora una volta il partito di Silvio Berlusconi a registrare il segno più, insieme al Pd. E’ di 0,7% il trend in salita di Forza Italia per Ipsos, 1% secondo Datamedia.

CHI SCENDE

In lieve calo il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e il Movimento 5 Stelle che per Datamedia perde il 2,3% rispetto alla rilevazione del 17 dicembre scorso.

COSA SUCCEDE SE…

Sarebbero queste quattro forze politiche, Pd-Fi-M5S-Ncd, le uniche a sopravvivere in caso venisse applicata la legge elettorale che esce dalla sentenza della Consulta. E’ l’esercizio in cui si è cimentato Ipr per Ansa. Nella virtuale distribuzione dei seggi che deriva applicando un sistema proporzionale, con soglia di sbarramento al 4% e senza premio di maggioranza, 261 andrebbero al Pd, 167 a M5S, 159 a Forza Italia, 43 al Nuovo Centrodestra. E ciò significa che il governo Letta non avrebbe la maggioranza necessaria per andare avanti. Mancherebbero 12 deputati ai 316 che servono per avere la fiducia.



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