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Concertiamo bene il Jobs Act

“Finalmente abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio”
(Rudi Garcia)

Da troppo tempo in Italia il lavoro viene trattato come la grande emergenza nazionale, è ora che diventi per tutti la grande priorità. È dunque una buona notizia che la nuova leadership del più grande partito di maggioranza abbia deciso di mettere il lavoro al centro della propria azione politica.

I primi elementi del Jobs Act prefigurano un intervento di sistema di lungo periodo e per questo è auspicabile che alla sua definitiva predisposizione concorra non solo il più ampio spettro di forze politiche e parlamentari ma, anche e soprattutto, la grande platea delle parti sociali, sindacali, associative e imprenditoriali.

In questo ambito, sarà importante non dimenticare che i professionisti associativi sono ben più di 3 milioni e costituiscono una grande parte del sistema nervoso del Paese: un sistema nel quale si scambiano idee e conoscenza che si traducono in servizi e prodotti spesso innovativi a supporto del sistema imprenditoriale e dei cittadini. Il futuro del lavoro, non mi stanco di ricordarlo, riguarda anche questi professionisti.

Per quanto le linee guida rese pubbliche siano ancora molto sintetiche, come CONFASSOCIAZIONI abbiamo ritrovato spunti interessanti sui quali da tempo insistiamo e ai quali abbiamo dedicato importanti approfondimenti. Mi riferisco in particolare alla necessaria attenzione ai processi di presidio della “continuità professionale” generate dalla moderna e sempre più diffusa alternanza lavoro dipendente-lavoro autonomo, alla nuova legge sulla rappresentanza, a un approccio a nuove logiche di sviluppo per il management pubblico, all’individuazione della formazione continua quale elemento qualificante di un percorso adeguato ai tempi del capitalismo intellettuale.

Su questi e su tanti altri elementi ci mettiamo immediatamente a disposizione, con le esperienze e le competenze che le oltre 100 nostre associazioni possono offrire ad una visione di lungo periodo del futuro mercato del lavoro.

Siamo convinti che mai come in questo momento tutti debbano fare la propria parte con idee innovative che generino un rilancio non di corto respiro dell’occupazione e dell’economia.



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