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Calo della fiducia nei governatori e Sindaci ? Troppo lontani dai problemi reali

Al drastico calo di fiducia dei cittadini nei Sindaci e nei governatori, emerso
dal sondaggio de quotidiano Il Sole 24 ore, si contrappone un altro
sondaggio, significativo ma opposto, di Demopolis : in 30 giorni di segreteria,
Matteo Renzi ha consentito al PD di salire dal 28% al 32,8% delle intenzioni di
voto. Ma, come Sindaco di Firenze, anche il leader democratico ha visto diminuire la sua popolarità dei concittadini.

Gli interpellati, non certo casualmente, hanno “salvato” i Sindaci, di destra
e di sinistra, “rottamatori” o “formattatori”, che hanno dato segnali di
cambiamento, come il Sindaco di Pavia, Cattaneo (FI).
Le bocciature, provocate oltre che dalla grande distanza tra i risultati
concreti e le promesse elettorali, vanno analizzate, esaminando le varie
realtà. Ma la tendenza, netta e generale, è questa : non si salvano più, a
differenza del passato, i politici più vicini agli amministrati.
Di recente, le tv hanno diffuso le immagini di un incontro tra Renzi e Letta
a Palazzo Chigi. Ai tanti, che li osservavano, i due pur giovani e promettenti
leader sembravano autoreferenziali, impegnati a scambiarsi complimenti,
messaggi e minacce. Ma non parlavano affatto dei problemi reali, che assillano,
ogni giorno, i cittadini.
E, come non si può vivere senza una speranza, i politici, a Roma come a
Catanzaro, non possono illudersi di far finta di governare, parlando di
rimpasti e di scambi di poltrone, senza lanciare alcun progetto.
Certo, Renzi ha presentato “Jobs Act”. Ma non ha detto nulla ai milioni di
italiani, che l’agognato “posto” di lavoro non ce l’hanno.
E, come al governatore leghista del Piemonte non hanno giovato le mega-spese
per le mutandone verdi, a quello forzista della Campania, pur estraneo alla
vicenda, ha recato pregiudizio il “vaffa !”, urlato dalla rampante on. de
Girolamo al direttore generale della ASL di Benevento.
Ovviamente, gli interessati si difendono, attaccano la stampa e parlano di
“macchine del fango”.
Ma questi fatti recano discredito a tutti i politici. E, inevitabilmente, la
moneta cattiva finisce per scacciare quella buona.
Come possono tentare di risalire la china gli amministratori ? Comincino a non
utilizzare paroloni retorici ma vuoti (“serve un cambio di passo !”). Ma si
diano da fare per attuare piani concreti come il “Programma Garanzia Giovani”,
presentato dal ministro del Welfare, Giovannini.
Pietro Mancini


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