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I timori del Pentagono sugli F-35 made in China

Il dipartimento della Giustizia statunitense ha aperto un’indagine sulla Honeywell International per violazione delle leggi sull’import ed export per l’uso di componenti prodotti Cina nel programma F-35. Lo rivela Reuters, che la scorsa settimana aveva riferito la decisione de Pentagono di vedere chiaro sulla vicenda che fa temere che per due volte la società abbia infranto le leggi che vietano l’uso di tecnologia made in China nell’industria degli armamenti statunitense.

IL BALLETTO DEGLI STABILIMENTI
Tra il 2009 e il 2010, la società aveva spostato la linea di produzione di alcuni sensori dalla Scozia oltre la Muraglia, per riportare gli stabilimenti negli Stati Uniti nel 2012 dopo essersi consultata con la Difesa e con la Lockheed Martin. “Abbiamo prodotto componenti in Cina per breve tempo, decidendo volontariamente di riportare la produzione in uno stabilimento negli Stati Uniti”, ha detto un portavoce della società contattato con una email dall’agenzia, “Riteniamo di aver rispettato le leggi statunitensi e le norme sulle produzioni in Cina di componenti legati alla difesa”.

I SENSORI CONTESTATI
Come riporta Reuters, l’esatta natura dell’indagine non è ancora stata confermata. All’inchiesta collabora il Defense Criminal Investigative Service, impiegato nei casi in cui a essere violata è la legge sull’esportazione di armi. Nel caso dei sensori, usati per il raffreddamento, per l’accensione e per pressurizzare la cabina dei velivoli, potrebbero essere compresi nella lista delle munizioni che non possono essere importate senza una licenza governativa.

LA DIPENDENZA DALL’ASIA
L’agenzia britannica sottolinea inoltre come la vicenda metta in evidenza la dipendenza delle società Usa dalla manifattura cinese anche in settori considerati sensibili, come il comparto militare. La vicenda è emersa dopo una revisione nella catena dei fornitori avviata dalla Lockheed Martin, una volta scoperto che un’altra società coinvolta nel progetto, la Northrop Grumman, usava componenti prodotti in Giappone.
Sulle forniture indaga anche il Government Accountability Office, su richiesta dal Congresso, per il timore che l’industria degli armamenti Usa faccia troppo affidamento su componenti prodotte in Paesi che potrebbero diventare potenziali nemici. Secondo quanto spiegato da Frank Kendall, sottosegretario con deleghe agli acquisti, le deroghe per le aziende furono concesse per permettere di continuare nella produzione e nei test dei velivoli, evitando così ulteriori rinvii.

F-35 STRATEGICI
Il progetto, il più costoso nella Difesa statunitense, ha già subito aumenti del 68 per cento. Come sottolineato dallo stesso Kendall nei documenti visionati da Reuters, il programma continua a essere considerato fondamentale per garantire la superiorità Usa sui rivali che sviluppano a loro volta mezzi con tecnologia stealth.


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