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Continua il derby Renzi-Letta. E Berlusconi gongola…

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BACK TO PALAZZO
Dica 38 I partiti continuano a discutere e dividersi sulla riforma della legge elettorale. Un incontro tra Matteo Renzi e Denis Verdini sembrava aver sancito un accordo per portare la soglia del premio di maggioranza al 38%. Ma Forza Italia ha smentito l’intesa (Repubblica). E secondo Il Messaggero oggi il leader del Pd potrebbe vedere nuovamente Silvio Berlusconi.

Rimpastino? Dopo le dimissioni del ministro De Girolamo il premier Enrico Letta ha assunto l’interim all’Agricoltura e per il momento sembra aver rinviato un possibile rimpasto. Intanto De Girolamo sarebbe indagata nell’inchiesta sulla Asl di Benevento (Repubblica). Mentre la fidanzata di Berlusconi, Francesca Pascale, e buona parte di Forza Italia si mobilita per impedire un ritorno di Nunzia (Corriere del Mezzogiorno).

Tutto congelato Letta domani vola a Bruxelles senza un patto di governo sottoscritto dalle forze della maggioranza. E il derby con Matteo Renzi si sposta in Europa. Il leader del Pd, scrive Fabio Martini sulla Stampa, andrà a Bruxelles il prossimo 19 febbraio.

Il delfino del Cavaliere. Sul Corriere intervista all’ex direttore di Tg4 e Studio Aperto Giovanni Toti concede la sua prima intervista dopo la discesa in campo: «Il ritorno di De Girolamo non è all’ordine del giorno. Sì ad un governo di scopo con Renzi premier».

A sua insaputa/1 L’ex ministro Claudio Scajola è stato assolto per la vicenda della casa al Colosseo (La Stampa).
«Le nostre scuse a Claudio Scajola» di Giuliano Ferrara (Il Foglio).

A sua insaputa/2 Secondo il ministro della Funzione Pubblica del Marocco Ruby era maggiorenne quando andò ad Arcore nel febbraio del 2010 (Corriere). I pm di Milano: «È falso» (Repubblica).

Caso Mastrapasqua Il numero uno dell’Inps nella bufera per presunti rimborsi gonfiati all’Ospedale israelitico. A giorni si saprà se è indagato (Repubblica) ma Letta starebbe già pensando ad un commissario per l’Inps. Si fa il nome dell’ex ministro Treu, mentre Mastrapasqua, intervistato da Repubblica, avverte: «Non sono io il mostro, l’accusa dei Nas non mi tocca. Niente dimissioni, sono sereno».

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