No, grazie. Mario Monti mette fine alle indiscrezioni di stampa e dalla sua pagina Facebook dichiara di non essere disponibile a sottrarre il posto a Fabrizio Saccomanni in via XX Settembre.
LA NOTA SU FACEBOOK
Nella sua lunga nota di precisazione sul social network, il senatore a vita rivela di non essere interessato a ruoli nel governo Letta. Ma sembra anche fornire candidamente informazioni su cosa lo solletica da qualche tempo: “Confermai invece al Presidente Napolitano e al Presidente incaricato Letta la mia disponibilità a contribuire ulteriormente alla costruzione europea da posizioni di responsabilità nella UE, ove se ne creassero le condizioni”, racconta il fondatore di Scelta civica, in merito ai suoi colloqui con capo dello Stato e capo del governo dell’aprile scorso.
GLI ANNI D’ORO DA COMMISSARIO
Una mira oltre i confini nazionali che sono sempre stati stretti al professore bocconiano. Del resto, il rapporto sembra ricambiato. Se in Italia prevale l’ingratitudine per il suo anno al governo, a Bruxelles ancora ricordano i suoi anni di gloria da commissario europeo.
L’INCONTRO PERSONALE CON RENZI
È un percorso targato Ue quello che si sta costruendo l’ex premier, apparso negli ultimi tempi più interessato ai suoi destini personali piuttosto che a quelli di Scelta civica. E infatti è proprio nelle vesti di leader a se stante che Monti si è presentato a Firenze alla corte del nuovo segretario del Pd. La precisazione arriva direttamente da Scelta civica: non è stata Sc a incontrare Matteo Renzi, fanno sapere, ma si è trattato di un incontro personale tra due leader di spicco della politica italiana.
Insomma mentre il movimento ora guidato da Alberto Bombassei e Stefania Giannini pensava alle sorti dell’esecutivo incontrando il premier Letta, il suo padre spirituale preferiva focalizzarsi sulle sue vedendo l’“avversario” del premier a Firenze.
L’ASSE EUROPEO MONTI-RENZI
Quale il motivo del vis a vis? Le voci più maliziose ipotizzano un lascia passare del segretario verso le ambizioni montiane in Europa. E il comunicato diramato alla fine del pranzo fiorentino conferma in qualche modo questa tesi: “I due interlocutori hanno avuto un ampio confronto sul quadro politico ed economico europeo, soffermandosi in particolare sul ruolo importante che l’Italia può concretamente svolgere per orientare meglio le strategie della UE e dell’Eurozona, nella misura in cui dà prova di serietà e di efficacia nel controllo dei conti pubblici e nelle riforme strutturali”. Con Monti? Solo voci per ora, anche se i due, continua la nota, “hanno convenuto di avere anche in futuro conversazioni come quella odierna”. L’asse Firenze-Bruxelles continua.