“All’ospedale Fatebenefratelli mandate i controlli e vaffa….. !”. Questo, secco e “fine”, ordine è stato impartito al direttore generale Asl di Benevento da Nunzia de Girolamo, attuale ministra dell’Agricoltura, per sollecitare l’affidamento al caro zio della gestione del lucroso bar interno all’ospedale. Letta e il Capo dello Stato sino a quando potranno fare a meno di intervenire ?
Il punto non è quello, sottolineato dalla de Girolamo, di esser libera di esprimersi, come preferisce, a casa sua, e di inviare sms offensivi all’ex ministro Mastella, la cui lunga epoca non va rimpianta. Bensì quello – su cui l’interessata non ha fatto alcuna autocritica- di non occuparsi, con arroganza, di questioni e di nomine, che non sono di sua competenza.
E la mancanza di stile e di cafonaggine, rimproverata alla ex collega da Mara Carfagna e ieri, sulla prima pagina del “Corriere della Sera”, da Aldone Grasso ?
Rilevante, solo a patto che non si perda di vista la questione centrale del “Nunziagate” sannita : l’ingerenza della politica in delicate nomine e in atti amministrativi, che spettano a un’azienda pubblica.
Se il PD decidesse di salvare Nunzia, in nome della pax …Napolitana, sarebbe, perlomeno, opportuno un “cartellino giallo” del premier, da affibbiare a de Girolamo. E un fermo richiamo di Enrico Letta- e, ancor meglio, di Napolitano, sensibile alle vicende della sua Campania- ai ministri sull’esigenza di tener nettamente separati gli indirizzi politici e dalla conduzione tecnico-amministrativo di enti, il cui funzionamento, o meno, provoca conseguenze sulla qualità dei servizi, in primis quello sanitario, prestati alla collettività.
La vicenda, infine, sottolinea la mediocrità, anche culturale, e l’arroganza dei politici, paracadutati in Parlamento solo in virtù dell’obbedienza ai capi, grazie al Porcellum di Calderoli.Nessun rimpianto del passato : la lottizzazione e i premi a personaggi scadenti, politicamente e moralmente, non sono, certamente, aspetti inediti del teatrino, nazionale e locale.
Ma è recente il ben più che preoccupante abbassamento del livello della classe dirigente. Il “Nunziagate” conferma che è sempre più raro, soprattutto al Sud, trovare, in tutti i partiti, persone preparate, disinteressate alle clientele e al familismo amorale. Bensì impegnate, con serietà e correttezza, nella soluzione dei tanti problemi, economici e sociali.
Pietro Mancini
Familismo amorale in Campania. Se Letta non caccia Nunzia intervenga Re Giorgio !
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