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Fiat, Bmw, Peugeot e Renault, chi sfreccerà di più nel 2014

In controtendenza con l’industria globale, il 2014 potrebbe riservare piacevoli sorprese per il settore dell’auto, ma non per la Fiat. Parola di Exane Bnp Paribas, che ha diffuso – pochi giorni prima dell’annuncio di ieri dell’acquisizione totalitaria di Chrysler da parte di Fiat – uno studio di settore dell’auto in Europa assegnando le pagelle alle principali case.

LA CLASSIFICA

Promosse, con un rating outperform – si intende che faranno meglio del mercato – Daimler e Peugeot. Rimandate con giudizio underperform – faranno peggio del mercato – Fiat, Renault, Porsche e Bmw. Neutral la copertura per Volkswagen.

PROMOSSI…
Secondo Exane la tedesca Daimler AG è una potenza in ascesa. Con il miglioramento del potere di acquisto e i profitti dal mercato cinese sul punto di raddoppiare, la casa automobilistica potrebbe registrare per il marchio Mercedes un margine del 10% entro il 2015, destinato ad aumentare ulteriormente. Il prezzo obiettivo per il titolo è stato fissato a 74 euro (+21% rispetto alla quotazione del 29 novembre 2013, riportata nel dossier). Previsioni ottimistiche anche per Peugeot SA, per la quale il prezzo obiettivo è fissato a 17 euro per azione (+45% rispetto al mercato). Ragione principale del giudizio positivo è lo sviluppo del colosso in Cina. Neutrale il giudizio su Volkswagen, che comunque viene valutata a 216 euro per azione, 11% in più rispetto al mercato.

…E BOCCIATI
Rimandata per eccesso di cautele Renault: con un prezzo obiettivo di 63 euro (- 4% rispetto al mercato), la casa francese è a rischio per l’esposizione sui mercati emergenti, soprattutto Brasile e Russia. Stesso destino per Porsche SE, il cui prezzo obiettivo coincide con quello del mercato (75 euro per azione), ma che non convince Exane principalmente per i contenziosi legali che l’azienda ha in Europa e negli Stati Uniti. Bmw registra uno stallo di produttività, e dovrebbe incrementare gli investimenti e accrescere la competitività pesando sui margini, che resteranno piatti fino al 2016. Il prezzo visto da Exane per le sue azioni è di 84 euro, l’1% in meno rispetto al mercato.

LA SFIDUCIA NEL LINGOTTO
Maglia nera per Fiat: la banca d’affari francese non nutre rosee aspettative, confermando il rating in rosso già espresso lo scorso anno. Gli analisti indicano il prezzo obiettivo per il titolo italiano a 4 euro per azione, inferiore di circa il 30% rispetto alla quotazione di mercato. Il giudizio negativo è dovuto in parte all’esposizione dell’azienda torinese sui mercati emergenti – dove secondo gli analisti il Lingotto potrebbe mancare le previsioni a medio termine – , e in particolare su quello brasiliano, dove i margini stanno pesantemente calando. Più rilevante, per Exane, la mancanza di una leva finanziaria della Fiat sulla ripresa in Europa, dove il gruppo si piazza tra i competitor meno attraenti. Anche Chrysler, seppure registri segnali di ripresa, è fotografata a un margine operativo nettamente inferiore rispetto alle rivali statunitensi.

I VENTI AMERICANI
Di particolare importanza il rischio, giudicato elevato, che il gruppo italiano lanci un aumento di capitale dopo un eventuale acquisto della quota di minoranza del colosso di Detroit (41,5%), oggi in mano al fondo fiduciario Veba, che proprio ieri ha venduto tutto al Lingotto. Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, aveva annunciato nel terzo trimestre del 2013 di voler realizzare l’operazione prima della fine dell’anno. Recentemente, però, il consiglio di amministrazione di Chrysler ha stabilito di voler spostare l’eventuale IPO – offerta al pubblico di titoli – al primo trimestre del 2014 per mancanza di fattibilità.

STIME SUPERATE?

Infine, ultimo dei motivi della bocciatura della Fiat la riduzione dei costi dell’azienda, che oggi è in larga parte influenzata dai programmi di Cassa integrazione. Se nel breve periodo rappresenta un vantaggio per la Fiat, grazie alla capacità dello Stato italiano di assorbire parte delle spese legate ai salari, nel caso in cui l’Europa venga fuori dalla recessione questa voce avrà un impatto negativo sul conto economico.



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