Un’intervista al giorno toglie il sonno di torno a Letta. Forse sarà il motto al quale si ispira Matteo Renzi. Di certo i funambolismi mediatici del sindaco di Firenze, che punta a diventare sindaco d’Italia, non conoscono soste. E così, mentre sovente i renziani sfotticchiano i grillini che apprendono spesso dal blog di Beppe Grillo i dettami della politica a 5 Stelle, ora il Pd deve compulsare l’intervista di giornata di Matteo Giamburrasca Renzi, o studiare la sua ultima newsletter, per conoscere il verbo renziano.
Ma tutto questo decisionismo mediatico s’infrange, come ieri, in un beato lavarsi le mani. Ecco tre proposte di legge elettorale, cari colleghi leader di partito, dice in sostanza Renzi a Silvio Berlusconi che corteggia con il modello spagnolo, ad Angelino Alfano sedotto con il modello del sindaco d’Italia e a Beppe Grillo al quale lancia l’amo con un Mattarellum rivisitato.
Se Renzi fosse stato davvero renziano avrebbe messo sul piatto non tre pietanze a scelta ma un bel menù a base di presidenzialismo o premierato. Ma evidentemente Renzi non vuole fare troppo il renziano, perché è ormai in pena fase di sdolcinamento sinistro. Ecco dunque – tanto per fare il collegiale e il leader attento agli equilibri governativi – che lancia, o rilancia, le unioni civili e l’abolizione della Bossi-Fini e il reato di clandestinità. Proposte eccellenti per Leopolde o newsletter, e per discussioni eminentemente parlamentari. Ma idee pessime per un programma di coalizione tripartita. Idee azzeccate, però, per cercare di sfasciare una maggioranza di larghe intese.
E ora mettiamoci in paziente attesa della prossima e-news renziana.