Nonostante il settore elettrico costituisca il crocevia nevralgico di tutte le attività del Paese, da quelle produttive e commerciali ai trasporti, dalla pubblica amministrazione al semplice vivere quotidiano a casa propria, nonostante sia esso sottoposto, come nessun altro, ad un minuzioso e costante monitoraggio, nonostante sia considerato, a giustissimo titolo, come strategico e vitale, le informazioni, i dati, i numeri capaci di fotografarne la realtà e descriverne gli andamenti rimangono frammentari e disomogenei.
In ragione della sua criticità ed importanza strategica, la potestà sui dati relativi al settore elettrico è stata infatti definita da diverse norme di legge, ma non raccolta verso un unico soggetto.
Da qui l’idea, di raccogliere questa vasta messe di informazioni e tradurla con periodicità costante (per il momento trimestrale) in un’unica presentazione, nella quale offrire una fotografia evolutiva del settore elettrico utilizzando riferimento omogenei e confrontabili nel tempo.
I DATI PRINCIPALI DEL SETTORE ELETTRICO ITALIANO
Nel periodo tra gennaio e settembre 2013 lo sviluppo del settore elettrico nazionale evidenzia quattro aspetti che meritano una sottolineatura.
L’ANDAMENTO DEI CONSUMI
Il primo riguarda l’andamento complessivo della produzione e dei consumi elettrici, che nel periodo hanno visto un calo assai vistoso, direttamente collegato alla recessione economica che si perpetua da ormai tre anni. In particolare, la riduzione della produzione interna è molto più accentuata rispetto a quanto accade negli altri paesi europei. Costante invece si mantiene il saldo estero.
LE FONTI PRIMARIE
Il secondo elemento è costituito dalla distribuzione della produzione tra le diverse fonti primarie: laddove il termoelettrico ha visto un costante calo, mentre le fonti rinnovabili sono costantemente cresciute.
L’INCENTIVAZIONE
La terza segnalazione riguarda le politiche di incentivazione delle fonti rinnovabili: nel solo periodo gennaio– settembre 2013 gli oneri derivanti da questi incentivi sono cresciuti di 1,7 miliardi rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
I PREZZI
Infine si deve evidenziare che i prezzi finali dell’energia elettrica non hanno cessato di crescere nonostante il prezzo fissato sulla borsa elettrica si sia significativamente ridotto, in controtendenza con l’andamento dei prezzi delle materie prime.
Da questa direzione di sviluppo derivano sia la positiva riduzione delle emissioni climalteranti, più che in linea con gli obiettivi europei, ma anche la riduzione della penetrazione elettrica rispetto al 2012, che si accompagna con una riduzione del consumo di energia primaria impiegato per unità di PIL.
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