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Le tre mosse di Renzi ereditate da Togliatti e De Gasperi

L’anomalia patologica, iscritta nella ‘repubblica parlamentare’, nel sistema parlamentare dei due fratelli siamesi, Camera e Senato, per consentire l’occupazione dello Stato e dei suoi apparati ereditati dal ‘Ventennio fascista’, al sistema dei partiti, la partitocrazia, cui non si e’ voluto e non si vuole porre rimedio, sta in un sistema bloccato che ha impedito, e impedisce, l’alternanza al governo tra partiti diversi, come avviene nella maggior parte dei paesi europei. Questa anomalia patologica fu il frutto amaro dell’accordo tripartitico del ’47 tra la Dc di Alcide De Gasperi, il Pci di Palmiro Togliatti e il Psi di Pietro Nenni 1947_de-gasperi-nenni-togliattiche, per il complesso del ‘tiranno alle porte’, rifiutarono ‘la repubblica presidenziale’ del Partito d’Azione, che, basata sul modello anglosassone, aveva il merito di mettere nelle mani del popolo la scelta di un governo gia’ sostanzialmente precostituito, epurato dal malcostume della dittatura irresponsabile e dalle fiacche consuetudini del decrepito parlamentarismo fascista. E, con una facciata adorna di solenni quanto simboliche dichiarazioni di diritti, aprirono le porte al ‘tiranno democratico’ che, tolta la camicia nera e riposto l’olio di ricino, ha dominato incontrastato per piu’ di trent’anni: la Dc che, di volta in volta, si e’ servita ai due ‘forni’ disponibili: destra e sinistra. Ed oggi con il declamato ‘innovatore’ di turno, Matteo Renzi, quest’anomalia patologica si rifa’ bellamente il trucco, l’Italicum, portando con se tutta l’eredita’ del ‘Ventennio berlusconiano’, frutto amaro della inerzia e della avversione della sinistra di rinnovarsi nel socialismo europeo, davanti al fallimento delle due ideologie dominanti: il comunismo storico, nel mito dell’Urss e la religione cattolica, nel mito della Dc. Come un tempo lontano Palmiro Togliatti e Alcide Gasperi, oggi Matteo Renzi e Silvio Berlusconi cambiano ‘verso’ alla storia di un Paese che, smarriti i valori fondamentali del socialismo delle origini: liberta’, uguaglianza, laicita’, giustizia sociale, scivola sempre più nelle maglie della ‘dittatura’ dei mercati finanziari e del potere temporale. Un tempo, si sognava a occhi aperti il ‘vento del Nord’, la fine del Ventennio fascista, l’epurazione del vecchio nella costruzione del nuovo Stato repubblicano, la partecipazione ampia e diretta del popolo tramite partiti e sindacati alla vita politica, la separazione tra Stato e Chiesa. Ma Togliatti e De Gasperi, in tre mosse cambiarono ‘verso’ al sogno del ‘vento del Nord’: 1) lasciarono, con il decreto di amnistia del ’46, il vecchio – magistrati e burocrati, esercito e gerarchi, intellettuali e collaborazionisti, giornalisti e delatori – nel nuovo Stato repubblicano; 2) inserirono nella Carta Costituzionale i Patti Lateranensi stipulati da Mussolini e Pio XI, con  cui Chiesa e Regime si erano legittimati reciprocamente; 3) costruirono “la repubblica parlamentare”, con il consenso del Partito Socialista Italiano, con cui si divisero, per ‘consociativismo’, il Potere: il Governo non dipendeva dal Parlamento, ma dalle segreterie dei partiti sbarrando la strada ad ogni sistema dell’alternanza tra partiti diversi. Lo stesso sta facendo Renzi: 1) ha lasciato, con il decreto della ‘profonda sintonia’, il vecchio, quanto prodotto dal Ventennio di Silvio Berlusconi, recuperandolo dai servizi sociali a una nuova Costituente, nel transito verso un regime ancora piu’ stringente; 2) ha dato ‘il via libera’ alla campagna anti-abortista dI Papa Francesco, in ‘profonda sintonia’ con il conservatore e cattolico, Mariano Rajoy, con il voto di sette eurodeputati del Pd al Parlamento europeo contro la risoluzione di Edite Estrela per l’aborto diritto umano delle donne da garantire ‘sicuro e legale’ in ogni Paese dell’Ue e con l’avvio della costruzione dei ‘cimiteri per feti’; 3) ha escogitato un sistema elettorale, l’Italicum, che, in rotta di collisione con le disposizioni della Corte Costituzionale, assegna un premio di maggioranza del 18% a chi arriva al 35% dei voti, portandolo al 53% su liste bloccate e senza preferenze: in piu’ una soglia dell’8% per non essere ricattati dai piccoli partiti. Dunque, un sistema confezionato su misura per i due maggiori partiti: Pd e Forza Italia! Unica nota stonata: un tempo ad essere emarginato fu il ‘fastidioso’ Partito d’Azione, oggi non c’e’, nessun partito che valga, neppur lontanamente, quel Pd’A. E allora non resta che mettersi al lavoro e ricostruire quanto c’e’ da ricostruire da parte di quanti non accettano il ‘moriremo democristiani’, titolo dell’ultima fatica letteraria del catto-comunista Giuseppe Vacca, ma che, per dirla con Antonio Gramsci, sono convinti che “anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio”, ossia dal socialismo delle origini.1526884_10202015686467810_1485982180_n

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