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M5S, Grillo clandestino sul reato di clandestinità

La base del Movimento 5 Stelle si è espressa a favore della depenalizzazione del reato di clandestinità. La votazione, alla quale hanno potuto partecipare tutti gli iscritti al blog di Beppe Grillo da almeno giugno 2013, era stata annunciata dallo stesso comico, ma ha scatenato il caos.

LE CREPE NEL MOVIMENTO
La spaccatura sul provvedimento viene da lontano. Il 3 ottobre scorso, all’indomani della strage di Lampedusa, la proposta di depenalizzare il reato era arrivata dai due senatori pentastellati Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi. L’emendamento fu anche approvato in Commissione giustizia, ma poche ore dopo Grillo e Casaleggio si dissociarono, sostenendo che fosse un’iniziativa personale dei deputati e che lo stop al reato di clandestinità non faceva parte del programma del movimento.

LA CONTESTAZIONE DEI DEPUTATI
Oggi, poco tempo prima della votazione in Senato, gli attivisti grillini si sono potuti esprimere sull’argomento, votando in 24.932: 15.839 hanno votato per l’abrogazione del reato, 9.093 per il mantenimento.
Ma molti deputati hanno protestato per i tempi e i modi della consultazione, considerati troppo affrettati, visto che l’evento sarebbe stato annunciata “a votazioni già aperte”. A spegnere il fuoco delle polemiche ci ha provato Paolo Becchi, filosofo del diritto e intellettuale apprezzato dal movimento, che su Twitter ha scritto che “sul reato di clandestinità la rete doveva decidere e ha deciso. Il capitolo è chiuso. Questa è la nostra democrazia“.

ANCORA UNA FALLA
Nonostante i disaccordi, mettendo la decisione ai voti il comico si è salvato in calcio d’angolo da una possibile spaccatura tra i deputati, oltre che da un loro rifiuto a uniformarsi al “Grillo-pensiero”. Questo evidenzia per alcuni osservatori non solo quanto sia difficile – o assolutamente impraticabile – la gestione di un partito nazionale con saltuarie consultazioni in Rete, ma anche quanto le spaccature tra base e la coppia Grillo-Casaleggio si stiano cronicizzando. Quello sul reato di clandestinità non è infatti un caso isolato. Pochi giorni fa era stato proprio Formiche.net ad evidenziare come ci fosse una profonda divergenza tra i 7 punti lanciati dal leader del M5S in vista del voto per l’Assemblea di Strasburgo e le opinioni dei militanti su moneta unica e dintorni. Nell’occasione le proposte del comico genovese suscitarono più critiche e scetticismo che adesione tra i sostenitori grillini.

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