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Popolare di Milano, Bper, Veneto Banca, così i banchieri bacchettano Visco sulle Popolari

Per una volta i banchieri accantonano le diplomazie e i toni soffusi per lanciarsi in critiche serrate, seppure sempre formalmente rispettose delle istituzioni, e stimmatizzano apertamente l’ultimo intervento in corso della Banca d’Italia sulle banche popolari.

L’INTERVENTO DI BANKITALIA

E’ pronta e sarà inviata domani in Bankitalia la risposta dell’Abi alle osservazioni dell’istituto di vigilanza contenute in un documento di consultazione dedicato alla governance delle banche, con particolare riferimento alle popolari. Tra i temi caldi, proprio le disposizioni sullo statuto di queste ultime, dalla questione delle deleghe al voto capitario. Osservazioni che hanno suscitato palesi perplessità all’interno del comitato esecutivo tenutosi oggi a Milano.

LE CRITICHE DEI BANCHIERI POPOLARI

Sul tema delle popolari,”c’è una certa fibrillazione”, ha ammesso Luigi Odorici, amministratore delegato di Bper, mentre per Flavio Trinca, presidente di Veneto Banca, “il problema delle popolari c’è e non capiamo un atteggiamento così rigido da parte del governatore e dei suoi collaboratori”. Secondo un banchiere che ha preferito l’anonimato, “nessuno è contento, né le popolari né le casse di risparmio. Il presidente diventerà un usciere”.

IL DIPLOMATICO E IRONICO PATUELLI

Antonio Patuelli, presidente dell’associazione bancaria,  parlando con i cronisti al termine dell’esecutivo, smorza i toni e ricorre come suo costume all’ironia: “Non mi risulta che fibrillino, non ci sono i presupposti di necessità per intervenire con un defibrillatore”. Quanto alle popolari, “Assopopolari – ha spiegato – ha preparato una parte del documento per ciò che la compete”. Si tratta “di un ragionamento razionale e costruttivo, di alta qualificazione giuridica”.

LE PAROLE DI GROS-PIETRO

Anche Gian Maria Gros Pietro interviene sul tema: “C’è una risposta dell’Abi – ha detto il presidente del Consiglio di gestione di Intesa San Paolo – nel suo complesso. Una risposta molto articolata e delicata”. “Un intervento normativo” è ciò che serve secondo più di un banchiere che ha partecipato all’esecutivo. “Assolutamente sì”, ha sostenuto sostiene Odorici, “se vogliamo andare verso una popolare ibrida”.

LA PECULIARITA’ DELLE POPOLARI

L’amministratore delegato di Bper aggiunge che il mondo delle popolari “ha le sue peculiarità. Si sta cercando di portarle in un contesto in cui c’è maggior attrattiva di capitale e questo può rompere i vecchi equilibri”. Tuttavia, “se l’asset quality review avrà risultati negativi per le popolari – conclude – avere soci che possano fare un aumento di capitale sarebbe un vantaggio competitivo”.

LE CRITICHE DEL CORRIERE DELLA SERA

Oggi con un commento il Corriere della Sera ha da un lato difeso la Banca d’Italia per il documento di consultazione, dall’altro ha criticato l’intervento di alcuni parlamentari che hanno stimmatizzato l’iniziativa di Palazzo Koch, bollando con Franco Morganti le Popolari di “lobbismo”. Intervento che il corsivista Leo Soto ha così commentato.



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