Skip to main content

Perché Wall Street continua a restare moscia

Il quadro di generale miglioramento dell’economia US che emerge dagli ultimi dati ha ottenuto ulteriore conferma dal Beige Book FED, un compendio di report macroeconomici provenienti dalle 12 sedi FED pubblicato ieri sera.

COSA DICE IL BEIGE BOOK FED

Nove distretti su dodici hanno segnalato attività economica in moderata espansione nel periodo di osservazione (da fine novembre al 6 gennaio). Tra i vari aspetti trattati, particolare rilevo ha ottenuto l’indicazione che 2/3 dei distretti hanno segnalato aumento della domanda di lavoro e, udite udite, modesti o moderati incrementi nei salari.

L’eventuale comparsa, nei prossimi mesi, di pressioni salariali potrebbe costituire il prossimo step di miglioramento del mercato del lavoro, un fenomeno positivo che però avrà sicuramente un impatto sulle attese di inflazione e di conseguenza sulle politiche monetarie della banca centrale americana. Per il momento si tratta di un fenomeno trascurabile, ma è sicuramente da monitorare, come possibile segnale che il mercato del lavoro US stia gradualmente tornando in equilibrio.

NOTIZIE DA WALL STREET

Le buone macro news non sono bastate a permettere a Wall Street di cambiare marcia: la chiusura è avvenuta in corrispondenza del precedente record, segnato proprio il 31 dicembre. Sarà per questo che l’Asia  ha avuto a sua volta una seduta incolore.

La mattinata  non prevedeva eventi di spicco (a parte l’asta spagnola, completata con un buon risultato), cosi i mercati europei hanno passato la mattinata a “digerire” la baldoria di ieri, consolidando poco sotto i massimi.

I DATI MACRO US

Poche le emozioni riservate dai vari dati macro US usciti nel pomeriggio:
– Il CPI dicembre è uscito in linea con le attese (0.3% da prece 0.0%) grazie ad un balzo dei carburanti. Scarse le pressioni sugli altri settori (0.1%).
– I Jobless Claims settimanali hanno fatto meglio delle attese (326.000 vs 330.000 e stime di 328.000) . Il maltempo non sembra aver impattato la serie.
– Il Philly FED gennaio, particolarmente atteso dopo il botto dell’Empire ieri, ha battuto marginalmente le stime (9.4 da prec 7 e vs attese per 8.7), ma il quadro è peggiorato da un brusco calo di new orders  (da 12.9 a 5.1) e dell’outlook a 6 mesi, che resta comunque a livelli elevati (34.4 da prec 44.8).
– Infine la confidence dei Homebuilders  ha deluso (58 da prec 57 vs attese per 58), a indicare che l’entusiasmo si sta un po’ raffreddando, anche se ci troviamo ancora significativamente sopra la soglia di 50.
In generale un quadro positivo, seppure meno univoco rispetto ai giorni scorsi.

Giuseppe Sersale
Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter