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Renzi, la pagella alle e-news renziane

E-news è ormai sinonimo di Matteo Renzi. La newsletter periodica con cui aggiorna i suoi sostenitori è diventato un elemento caratterizzante della comunicazione del nuovo segretario Pd. Lì spiega le sue mosse, lì manda messaggi ad amici e avversari, lì lancia i suoi pensierini della sera sui temi più disparati. Per questo, lo strumento non poteva sfuggire all’analisi linguistica di Giovanni Laccetti. 

Nel suo ultimo focus su Termometro politico, l’autore Rai esperto di filosofia del linguaggio prende in esame forse una delle e-news che hanno avuto maggiore eco mediatico: quella in cui il sindaco annunciava il suo Jobs act, la proposta su contratti e mercato del lavoro.

I PUNTI FORTI DELLA STRATEGIA RENZIANA
Dall’esame della newsletter si evince che il tanto discusso Jobs act non è l’argomento più rilevante, o almeno non è l’unico, nel programma renziano. Sono legge elettorale e costi della politica i punti cardine, come dimostra l’estrazione terminologica, che indica come termini più importanti del documento, nell’ordine, “lavoro”, “posto di lavoro”, “legge elettorale”, “costi della politica”, “politica”.

L’AVVERSARIO E’ BEPPE
Le parole scelte dal sindaco fanno comprendere chi è il vero avversario da battere per il Pd: Beppe Grillo. “Renzi pare intenzionato a sfruttare tutte le armi a sua disposizione per stanare e sconfiggere Beppe Grillo sul terreno dove fino ad oggi è stato più forte”, scrive Laccetti.

L’UNICO INCIAMPO
Ed è proprio qui che sembra inciampare. L’intero testo è raggiungibile dal maggior numero di lettori ed elettori possibile con un punteggio di 59,1 sull’indice di leggibilità Gulpease, facile anche per chi possieda la sola licenza media. Ma il discorso si complica tremendamente quando accusa il Movimento 5 Stelle di scarsa trasparenza sulla rinuncia al finanziamento pubblico: “E a nulla serve che l’imponente apparato di comunicazione di Beppe Grillo – pagato con soldi pubblici, perché per quanto mi risulta i 5 Stelle hanno rinunciato al finanziamento pubblico dei partiti, ma prendono tutti i soldi fino all’ultimo centesimo del finanziamento pubblico dei gruppi parlamentari: chissà se prima o poi ci diranno quanti milioni di euro spendono pagati dal contribuente! – bombardi la rete con i propri utenti, veri e finti: il punto centrale è che Grillo perde consenso”, scrive Renzi. E si tratta della frase più lunga e contorta dell’intero testo.



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