C’è un manager poco avvezzo a frequentare kermesse politico-partitiche dietro le quinte delle trattative politico-economiche che intersecano l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti. Si chiama Giovanni Castellucci ed è il numero uno di Atlantia del gruppo Benetton, perno degli Aeroporti di Roma.
IL RUOLO DI CASTELLUCCI
Come scritto da Formiche.net di recente, Castellucci già nei mesi scorsi era volato ad Abu Dhabi a illustrare agli sceicchi opportunità e potenzialità di investimenti in Italia nel settore del trasporto aereo. Un dossier che ha due capitoli: Alitalia e Adr. Per questo ben pochi si sono stupiti se nelle scorse ore, nella missione nei Paesi del Golfo al seguito del premier Enrico Letta, spiccavano i lavori preparatori del consigliere economico di Palazzo Chigi, Fabrizio Pagani, e di Castellucci.
L’INTERESSE DI ETIHAD PER ADR
E non è un caso che la compagnia Etihad oltre a studiare il dossier Alitalia, per un ingresso nel capitale fino al 49 per cento, sta valutando – secondo Mf/Milano Finanza – l’acquisto di una quota di circa il 25% della società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino.
I DOSSIER AL VAGLIO DI PALAZZO CHIGI
I due dossier – Alitalia e Adr – infatti si tengono, come sottolinea da tempo la società dei Benetton all’esecutivo. La confluenza di Alitalia in un altro grande vettore internazionale, con l’evoluzione di Fiumicino come secondo-terzo hub della nuova e integrata compagnia di bandiera, è – secondo quanto scritto da Adr in un report consegnato a Palazzo Chigi – “l’ipotesi di gran lunga preferibile”.
IL FUTURO DI FIUMICINO
Secondo la visione della società dei Benetton, Fiumicino potrebbe contribuire alla creazione di un grande carrier internazionale. Perché ha “grande forza commerciale anche in aeree a oggi poco coperte dalla struttura vendite Alitalia (esempio, Far East). E perché ha la “possibilità di offrire un network totalmente integrato”. Fiumicino, dunque, secondo il gruppo capitanato da Castellucci, “ha importanti asset da giocare per proporsi come secondo-terzo hub di un grande carrier internazionale”.
I CONSIGLI ALL’OLANDESE DI CASTELUCCI PER LETTA
I precedenti non mancano. E’ interessante in questo senso – si rileva dal dossier allo studio della presidenza del Consiglio –proprio la fusione AF/Klm, che ha coinvolto fortemente anche i due aeroporti Charles De Gaulle e Schipol. Adr consiglia di fatto all’esecutivo un atteggiamento all’olandese. KLM operava storicamente una rete di collegamenti prevalentemente di lungo raggio. Negli anni tra il 2000 e il 2003 la crescita del traffico si era pressoché arrestata – notano gli addetti ai lavori – anche a seguito della rottura dell’alleanza tra KLM e Alitalia. Nel 2004 inizia il processo di fusione tra Air France e KLM. Il governo olandese gioca un forte ruolo e pone come condizione il mantenimento del ruolo di Amsterdam-Schiphol. Risultato: “Dal 2005 è ripresa la crescita del traffico e KLM tuttora opera una flotta di 65 aeromobili di lungo raggio, su un elevato numero di destinazioni, coordinate con Air France”, scrive Adr in una relazione per Palazzo Chigi.
ECCO TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SU ETIHAD:
Le mire e il cambio geostrategico della missione di Letta nel Golfo. L’analisi di Francesco Galietti
Benvenuti al matrimonio di interesse fra Alitalia ed Etihad. La ricostruzione di Fernando Pineda
Progetti e mire di Etihad. L’articolo di Michele Arnese e Fernando Pineda
I segreti della dinastia araba proprietaria di Etihad. L’articolo di Laura Magna
Numeri e passioni dello sceicco innamorato (forse) di Alitalia. L’articolo di Laura Magna
Vi spiego pregi e difetti di Etihad in Alitalia. Parla il prof. Ugo Arrigo intervistato da Fernando Pineda
E in Alitalia non decolla la discontinuità di Letta. Il corsivo di Fernando Pineda