Skip to main content

Lo sapete come si taroccano le statistiche in Cina?

Falsificare le statistiche e i dati ufficiali è la più grande forma di corruzione. L’accostamento è di Ma Jiantang, direttore dell’Ufficio cinese di statistica. Alla lotta contro il malaffare Pechino affiancherà anche lo sforzo per scovare i funzionari che truccano i dati. “Dobbiamo indagare e punire i casi di corruzione”, ha spiegato Ma, citato dal portale del governo, nel giorno in cui, mercoledì scorso, è stato pubblicato il dato sulle esportazioni di gennaio, in crescita rispetto alle aspettative.

Il fenomeno delle statistiche truccate è tale che il mese scorso la stessa agenzia ufficiale Xinhua ha dedicato una approfondimento al fenomeno. “Uno più uno dà due. Ma non sempre, soprattutto quando si calcola il prodotto interno lordo nazionale e locale”, recitava l’attacco dell’analisi.

L’articolo parte dai numeri pubblicati: nel 2013 la crescita cinese ha fatto registrare un più 7,7 per cento. In renminbi è pari quasi 57mila miliardi (pari a 9mila miliardi di dollari). Tuttavia la somma dei numeri sul prodotto interno lordo che arrivavano dalle varie province sforava di 2mila miliardi di yuan il dato nazionale. Lo stesso accadde un anno primo, quando la somma dei Pil locali era di 5mila miliardi di yuan più alto del Pil nazionale.

L’ufficio nazionale di statistica si è impegnato per la tolleranza zero, esattamente sul modello della campagna anti-corruzione lanciata dal presidente Xi Jinping per fare pulizia dentro il Partito, anche con l’obiettivo di fiaccare le resistenze interne alle riforme. Nel 2013 sono state aperte almeno nove indagini su statistiche ritenute falsificate, mentre 57 uffici sono stati dichiarati inattendibili.

Già lo scorso novembre, al termine del Plenum del Pcc in cui la dirigenza tracciò il percorso delle riforme, l’Ufficio di statistica sottolineava la necessità di rivedere i metodi di calcolo per adeguarli alla nuova struttura economica e agli standard internazionali. Uno dei punti fermi delle riforme è preferire la qualità della crescita alla quantità.

Se una delle ragioni per giustificare gli errori di calcolo a livello locale è la parcellizzazione dei dati, che arrivano da svariate fonti, ad esempio con le sussidiarie che fanno capo una singola grande industria di Stato, o che spesso si sovrappongono tra provincia e provincia e sono conteggiati più volte, sotto accusa è anche il sistema che premia i funzionari locali in base ai risultati ottenuti. Maggiore è la crescita più alte sono le opportunità di fare carriera. Un sistema di promozioni che si interseca con il rapporto stretto tra politica locale e mondo dell’industria.

Lo stesso primo ministro Li Keqiang, ricorda il New York Times, quando era numero uno Pcc nella provincia del Liaoning nel 2007, spiegò di ritenere altri fattori – come il consumo elettrico e la distribuzione dei prestiti – più idonei rispetto a Pil per calcolare lo sviluppo.

Una posizione condivisa anche dagli studiosi. Per Cai Zhizhou, ricercatore all’Università di Pechino. Il lavoro dei funzionari, spiega alla Xinhua, dovrebbe essere giudicato in base ad altri risultati, legati allo sviluppo sociale, ad esempio il tasso di occupazione o l’inflazione.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter