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Corea del Nord risveglia l’attività nucleare

Questo articolo è ripreso da BloGlobal Opi – Osservatorio di politica internazionale, un portale di analisi e approfondimento sulla realtà politica ed economica internazionale.

Il Direttore dell’Intelligence nazionale americana, James Clapper, ha dichiarato, dinnanzi alla Commissione dell’Intelligence USA che la Corea del Nord ha riattivato un reattore al plutonio, chiuso nel 2007 e ha aumentato le capacità di un sito di arricchimento di uranio.

Le dichiarazioni fatte da Clapper confermano quanto riportato da alcuni think tank nei mesi scorsi, che attraverso lo studio di immagini satellitari avevano segnalato un’anomala attività nel sito di Yongbyon: le analisi di spettro avevano segnalato vapori provenienti dalle turbine, così come un ampliamento degli edifici che ospitano le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.

Benché dotata di una certa dotazione di bombe al plutonio, non è chiaro se Pyongyang sia stata capace, allo stesso tempo, di costruire una bomba ad uranio: certamente le notizie di una ripresa dell’attività a Yongbyon, unite al compimento di un terzo test nucleare nel febbraio dello scorso anno, complicano gli sforzi della diplomazia internazionale di bloccare i programmi di proliferazione nucleare in Corea del Nord.

Stati Uniti e Corea del Sud hanno affermato congiuntamente che una ripresa dei colloqui multilaterali, circa la fine del programma nucleare nordcoreano, dovrà essere preceduta da significativi passi di Pyongyang in direzione di un cambio di strategia.

Nella stessa testimonianza al Senato, James Clapper ha rivelato, inoltre, che la Corea del Nord ha iniziato lavori di ampliamento del sito di Sohae che consentiranno di lanciare missili balistici in grado di colpire gli Usa e i Paesi dell’Asia Orientale.

Il lancio nello spazio di missili Unha-3, nel dicembre 2012, dalla base di Sohae, aveva già messo in allerta il governo statunitense, preoccupato dallo sviluppo tecnologico della componente missilistica nordcoreana, proiettata verso il raggiungimento dell’obiettivo di produrre un missile a propulsione nucleare.

Sul fronte interno Kim Jong-un sta procedendo a rafforzare il controllo del Paese attraverso una serie di esecuzioni mirate ai danni di esponenti della nomenclatura nordcoreana, accusati di aver complottato contro il governo. Dopo aver proceduto all’esecuzione di suo zio Jang Song-thaek, il leader nordcoreano avrebbe continuato con l’uccisione dei suoi familiari e dei suoi collaboratori.


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