Che sia proprio un giornale “amico” come il Corriere della Sera ad accelerare in qualche modo la fine del governo Letta? È questa la lettura di alcuni osservatori vista la strana coincidenza tra l’uscita delle anticipazioni del nuovo libro di Alan Friedman su Corsera e Financial Times e le voci di un imminente arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Già venerdì, dice una voce di Arcore riportata dal giornalista del Foglio Salvatore Merlo su Twitter.
NAPOLITANO VISTO DA DAGO
Ma quali sono gli effetti politici del polverone Friedman sulla politica? Dagospia legge così la faccenda: “Il capo dello Stato sa perfettamente che anche il Corriere delle banche ha avuto il suo peso nel condurre l’Italia al Rigor Montis e quindi ha decodificato il vero messaggio: non ci servi più, né tu né il tuo governicchio”. Per questo sembra arrivato il momento di Renzi premier, non a caso convocato ieri al Colle.
QUIRINALE PARAFULMINE
Più cauta l’analisi di Stefano Folli nel suo punto sul Sole 24 Ore. Secondo l’editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera, il capo dello Stato è ormai una sorta di capro espiatorio: “La paralisi del sistema è tale che la tensione da qualche parte deve trovare uno sbocco. E non è un caso che il Quirinale stia ormai attirando tutti i fulmini che non riescono a scaricarsi altrove. L’enfasi data alla ricostruzione di Friedman lo dimostra”. Per questo, la firma del Sole auspica quanto prima un chiarimento nella maggioranza e nel Pd. Ed è ciò che dovrebbe avvenire alla direzione del partito ad hoc sull’argomento, anticipata dal segretario Pd a questo giovedì.
E SE LETTA SI RAFFORZA?
L’indebolimento del Quirinale può avere un altro effetto collaterale, secondo il direttore del Foglio Giuliano Ferrara, in versione video: “Speriamo che questo gran canaio non indebolisca Napolitano al punto tale da rafforzare Letta che diventa la stampella a cui il capo dello Stato si appoggia” .
IL CORRIERE FA RETROMARCIA
Una lettura che si accompagna a cinguetti pruriginosi su Twitter in cui Ferrara ironizza sul Corriere della Sera che “ha già smentito il Corriere del giorno prima”. Il riferimento è al commento di Massimo Franco oggi in prima pagina sulle colonne del quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli. Dopo il risalto dato ieri alle anticipazioni del libro sul presunto complotto, oggi il notista politico di via Solferino difende così il capo dello Stato: “Per il momento, l’unico vero ‘golpe’ sembra essere quello involontario di una politica alla ricerca eterna di scorciatoie e scaricabarile. Il rischio non è che un presidente della Repubblica pensi a come rimediare agli errori e ai limiti di un governo. Il vero pericolo è che anche questa possibilità si esaurisca, e il ‘dopo’ sia disegnato e deciso direttamente dagli esponenti di un potere sovranazionale dal quale, piaccia o no, l’Italia non può prescindere”.