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Destinazione Italia, restano da fare 30 decreti attuativi

Il decreto per la rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili, quello per l’operatività dell’apertura di un credito d’imposta per imprese che innovano, e ancora quello per decidere l’ammontare da destinare al cosiddetto ‘bonus librai’ e un altro per le modalità attuative; e ancora, quello per individuare le modalità per compensare le cartelle esattoriali a favore delle imprese titolari di crediti della Pa.

Sono solo alcuni dei decreti ministeriali previsti dal dl Destinazione Italia, diventato legge dopo l’approvazione del Senato e che renderanno effettivamente operative le norme. Ma non sono ancora finiti. In totale, infatti, i decreti attuativi sono una trentina (di cui alcuni eventuali), soprattutto a firma Mise. Ci sarà bisogno del dm per la valutazione delle offerte di gara per la centrale a ccs del Sulcis, quello per definire i requisiti e i criteri di selezione affinchè le società di gestione del risparmio possano sottoscrivere i nuovi strumenti finanziari emessi da piccole e medie imprese (cartolarizzazioni e mini bond), quello che stabilirà le risorse da destinare alle norme per favorire la digitalizzazione delle pmi e un altro per stabilire le modalità per usufruirne.

L’operatività di molte norme, quindi, è subordinata all’elaborazione dei decreti ministeriali che in molti casi in passato non hanno rispettato i tempi di emanazione. Ma non c’è solo questo aspetto a rendere ‘monco’ il decreto. La messa in campo di molte risorse economiche è subordinata all’approvazione da parte della Commissione Ue della proposta nazionale relativa alla programmazione dei Fondi europei 2014-2020. È il caso dell’apertura di un credito di imposta (per un totale massimo di 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016) a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo.

Servirà un decreto del Mise, inoltre, per adottare “le disposizioni applicative necessarie, comprese le modalità di iscrizione delle spese in bilancio, le modalità di verifica e controllo del’effettività delle spese sostenute”. Anche i finanziamenti a fondo perduto, tramite voucher, per favorire la digitalizzazione delle pmi è subordinato all’approvazione della programmazione nazionale dei fondi europei e all’emanazione di un decreto del Mef che stabilisca l’ammontare dell’intervento per un massimo di 100 milioni di euro.

Stesso iter per il credito di imposta per aumentare la connettività digitale delle pmi (in questo caso il decreto lo dovrà emanare il Mise). Due i decreti necessari per attivare il ‘bonus librai’, entrambi del Mef. Uno dovrà stabilire l’ammontare della misura (per un massimo di 50 milioni di euro e sempre dopo l’approvazione della programmazione 2014-2020), un altro le modalità per usufruire del credito d’imposta e per stabilire la decorrenza del bonus. Servirà un dm anche per una delle misure più apprezzate del Destinazione Italia, cioè la compensazione delle cartelle esattoriale per imprese che vantano crediti nei confronti della Pa.

Il Mise dovrà definire “nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, le modalità per la compensazione, nell’anno 2014”. Lo stesso testo dovrà individuare gli aventi diritto, “nonché le modalità di trasmissione dei relativi elenchi all’agente della riscossione”. Non automatica la riassegnazione delle risorse economiche recuperate dalla revoca di alcune delibere del Cipe. Per destinare le somme ad alcune opere connesse all’Expo (tra cui le opere di accessibilità ferroviaria Malpensa e la linea metropolitana M4 di Milano) servirà un decreto del ministero delle Infrastrutture. Il Destinazione Italia stabilisce poi che le imprese che lavorano alla costruzione di infrastrutture strategiche e subiscono danni materiali a beni o attrezzature “possono essere indennizzate per una quota della parte eccedente le somme liquidabili dall’assicurazione stipulata dall’impresa”.

La norma fa riferimento ai casi in cui le aziende subiscano danni “come conseguenza di delitti colposi commessi al fine di ostacolare o rallentare l’ordinaria esecuzione delle attività di cantiere”, come avvenuto con gli attacchi alle aziende che lavorano per la realizzazione del Tav Torino-Lione. In questo caso sarà un decreto del Mef a concedere l’indennizzo. Anche per il finanziamento di 500 milioni di euro per progetti finalizzati a favorire l’accoglienza turistica, bisognerà aspettare un dm del ministero per gli Affari regionali, che disciplinerà i “criteri per l’utilizzo delle risorse”. Un decreto del ministero del Lavoro, poi,definirà le misure per una “più efficiente utilizzazione del personale ispettivo” dello stesso ministero grazie alle maggiori entrate attese dopo l’inasprimento delle sanzioni per la violazione di alcune norme di diritto del lavoro.

Decreto, infine, anche per stabilire criteri e modalità per il finanziamento all’autoimprenditorialità. Non mancano poi i decreti più specifici, come quello del Mise che deve definire i criteri e le modalità per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa in favore degli operatori abilitati alla diffusione di servizi di media audiovisivi, a valere sulla quota non impiegata per l’erogazione dei contributi per i ricevitori per la televisione digitale nella misura massima di 20 milioni di euro e quello (targato Mef) e per definire misure “relative alla posa in opera delle infrastrutture a banda larga e ultralarga”.

Con un altro decreto del Mise saranno individuate le disposizioni di sostegno degli investimenti, le modalità e la tempistica per un processo di progressiva copertura del fabbisogno energetico delle isole minori non interconnesse con le rinnovabili. FRA

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