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Renzi: eroe o ubriaco di potere? Lo sguardo della stampa estera

Da “ubriaco di successo” a “salvatore di un’Italia indebolita”. Ecco le diverse sfaccettature di Matteo Renzi sulla stampa straniera. Chi guarda la situazione politica italiana con occhi esteri rimane stupito della guerra all’interno del Partito democratico.

LE VECCHIE PAROLE DI RENZI
Secondo il Financial Times, quello che accade in Italia è una lotta di potere che “ricorda la rivalità medievale tra le città toscane di Pisa e Firenze”. Renzi è un “demolition man” che sta approfittando del momento di debolezza del governo per assumere la guida del Paese. In Italia tutte le grandi riforme economiche, legislative e istituzionali, sono rimaste sospese. Ora sarà il turno di Renzi, che ha anticipato alcune idee per l’esecutivo che vuole guidare fino al 2018 Il Ft ricorda come il segretario del Pd avesse detto “di voler arrivare a Palazzo Chigi soltanto attraverso le elezioni e non dalla porta sul retro“. Senza dimenticare come avesse spiegato di non voler mai formare una coalizione con il centrodestra, né avrebbe cercato di spodestare Letta come primo ministro”.

ANCORA COME BLAIR
Il quotidiano britannico The Guardian insiste nel paragonare Renzi a Tony Blair.Telegenico… ora sembra destinato a diventare il più giovane premier della storia moderna del Paese”. E sottolinea le difficoltà di Enrico Letta nella gestione di una coalizione con il centrodestra di Silvio Berlusconi.

UN ALTRO GOVERNO
La notizia delle dimissioni di Letta ha trovato spazio nell’apertura del sito web del quotidiano americano Wall Street Journal. L’articolo “Un altro governo italiano” ricorda la sequenza di governi che si sono susseguiti in Italia negli ultimi anni e critica gli eventi che hanno portato a questa instabilità politica.

“Per la terza volta in 10 mesi un nuovo leader sta prendendo la guida dell’Italia. Si vedrà come il sindaco di Firenze Matteo Renzi guiderà una delle economie industrializzate più tormentate al mondo”, ha scritto Usa Today. E aggiunge: “Il suo primo compito sarà quello di stimolare la crescita in una economia che si è molto ridotta negli ultimi anni”.

UBRIACO DI SUCCESSO
Il corrispondente del quotidiano spagnolo El Pais, Pablo Ordaz, ha riassunto in un’analisi quello che poteva accadere in Italia nei prossimi mesi se non si fosse presentata questa ulteriore crisi di governo. Il giornalista messicano ha ricordato le parole di Renzi a proposito dell’ambizione del Partito democratico e ha provato a spiegare la fretta del sindaco di Firenze nell’arrivare a Palazzo Chigi: “E se, aspettando, il destino fosse cambiato? Non solo (Renziera riuscito a neutralizzare i vecchi dirigenti del Pd – Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema, Gianni Cuperlo -, ma era stato capace di realizzare con successo il sacrilegio di inviare Berlusconi alla sede del Pd per prendersi un caffè… In questo modo, ubriaco di successo, Renzi ha fatto ogni volta più dirette le sue critiche verso Letta. Non si trattava più di ironici commenti ma di critiche esplicite: ‘Questo governo non va… Il Paese non più aspettare”, ha scritto Ordaz.

Per il quotidiano spagnolo El Mundo, la crisi di governo attuale e il confronto tra Letta e Renzi è l’ennesima “azione autodistruttiva della sinistra italiana”. “Ogni volta che governa la sinistra, viene a galla una cospirazione interna. Con il primo governo di Romano Prodi la colpa è stata dei trotzkisti della coalizione. Con il secondo governo deI “Professore”, Walter Veltroni ha promosso una rigenerazione (¿?) del Partito democratico al prezzo di danneggiare la credibilità del capo del governo e rafforzando il ritorno e la vittoria di Silvio Berlusconi”.

CONFRONTI CON BERLUSCONI
Il quotidiano francese Le Monde, invece, non nasconde le proprie perplessità sull’arrivo di Renzi al potere. Il corrispondente in Italia, Philippe Ridet , ha avvertito: “Il rischio è grande. L’ultimo esempio di avvicendamento tra membri dello stesso partito o della stessa coalizione a capo del governo fu nel 1998 quando Massimo D’Alema, lanciato come un leader del futuro per la sinistra, ha scalzato Romano Prodi. Ma nessuno ne ha beneficiato. Non pochi hanno consigliato a Renzi di non ripetere lo stesso errore. Ma lui non ha ascoltato”. Giorni fa il giornalista francese aveva elencato le somiglianze tra Renzi e Berlusconi.



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