Avevo ragionato per assurdo, ieri, fantasticando sull’esito dell’incontro tra il Presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi e il comico Beppe Grillo. Avevo ragione: era un ragionamento per assurdo.
Lo streaming, pratica televisiva da grande fratello, o come qualcuno l’ha definita la “finta realtà” ci ha regalato uno spettacolino indecoroso. Visibilmente seccato, Grillo, ha praticamente schiacciato Renzi sulle sue polemiche e sui suoi “no”, senza avere nemmeno l’educazione di ascoltare cosa gli si voleva dire.
La delusione grande, caro Grillo, non è per te o per Renzi, ma per quelle decine di migliaia di iscritti che ieri, sul tuo blog, hanno votato chiedendoti di andare alle consultazioni. Certo, non ti hanno detto “cosa dire”, tu hai dato come opzioni “si” o “no”, ma era implicito: dovevi ascoltare, proporre e mediare.
Ne esce fuori un quadro allarmante. Le mie posizioni su Renzi le conoscete, sostengo la sua attività politica, perché sono nel PD, ma non condivido nemmeno un po’ il metodo usato e non perdo occasione per ricordarlo. Inoltre, ho letto oggi questo articoletto di Giulio Cavalli e i miei dubbi aumentano ancora di più, ma tant’è. Conoscete anche le mie idee sul M5S e su Grillo (ma non su tutti quelli del M5S), e oggi abbiamo avuto una conferma: comanda lui. Se ne frega del parere della base, si limita ad adempiere ad una formalità, ma non gli dà sostanza. Era accompagnato da una delle cariche politiche più importanti in Parlamento, Di Maio, Vice Presidente della Camera, e lui è rimasto zitto tutto il tempo, sembrava uno scolaretto impaurito. Ottima figura, davvero impeccabile.
Insomma, un’altra occasione persa per tutti, anche per il cambiamento. Che dire, in questa Politica servono urgentemente riforme basilari: 1) un ritorno alla coerenza, 2) un ritorno al dialogo, 3) una sana consapevolezza che le cose “cambiano, cambiandole“.