Come il ghiaccio coi cocktail è la ricetta di uno stile di vita, quella di un giovane di provincia. Formia, in riva al mare, è una delle cittadine medio piccole, terre di confine e di passaggio della provincia di Latina. Ma tutto ciò è anche uno spettacolo teatrale, prodotto da Full of Beans in collaborazione con Teatro Bertolt Brecht e Teatro di Limosa. Il protagonista è l’attore Elio D’Alessandro, i co-registi sono Edoardo Palma ed Emanuele Gaetano Forte, tre giovani uomini originari di Formia e che oggi peregrinano per tutta la penisola e ancor di più, con progetti, spettacoli, partecipazioni e promozioni.
Molte le anime che compongono questo sorprendente trio di menti che si esprime all’interno dello spettacolo, che probabilmente un po’ li svela. Si tratta di un one man show con una scena quasi del tutto nuda, eccezion fatta per le bottiglie stile spada di Damocle sullo fondo, dove il fumo delle sigarette si alterna all’occhio di bue acceso su un giovane ragazzo di 20 anni, Michele, annoiato da ciò che lo circonda e che cerca perciò un modo di sopravvivere al sabato sera in questa città di provincia. “Abbiamo voluto creare un equilibrio tra comico e surreale, concludendo in maniera straniante, in prospettiva” chiosa Palma, “ho cercato di costruire un personaggio complesso unendo tutte le facce che possono costituire un adolescente”, afferma D’Alessandro. Ed in effetti diversi sono i momenti in cui in Michele stesso coesistono anche i suoi amici, o presunti tali. Nessuna schizofrenia psichiatrica, solo sapiente miscela attoriale, per rimanere in tema cocktail.
Il racconto da cui lo spettacolo prende il titolo proviene dal libro di Forte Rumore di cicale “con Come il ghiaccio coi cocktail ho cercato di esplorare ed indagare la discrepanza tra realtà ed apparenza, come così risulta lampante sui social network”, afferma Forte. Insomma dietro le foto online sottotitolate dal nome del locale in voga, c’è in effetti divertimento? È autentico tutto quello sbellicarsi? O forse cela una solitudine che sottende il concetto del se non lo fotografo non esiste? Tutte le ipotesi sono aperte ancorché valide.
In merito allo spettacolo, Forte sostiene con franchezza “penso che questo spettacolo possa essere un buon inizio per chi voglia approcciarsi per la prima volta al teatro. Ha il pregio di raccontare una storia, in maniera completa, senza finzione” ed anche se l’assenza di fittizio può sembrare un paradosso quando si parla di uno spettacolo teatrale, dopo il suo debutto in scena al Teatro Berolt Brecht di Formia, ci si rende conto di quanto questa frase sia autentica.
Non si tratta di uno spettacolo contro la provincia, tutt’altro. E’ una mise en scène che la mostra sotto un’altra lente, più scura. Eppure, durante gli applausi finali, il desiderio di tornare in quel luogo e salvarlo è grande. Molti sono quelli che lo fanno, finalmente per viverlo, perché si è cresciuti, e il Michele di 20 anni appartiene al passato, anche se un po’ di tutti noi.