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La nuova Unita’: exploit in edicola esaurite 65 mila copie domenica si replica

Piu’ di qualcuno, nella sinistra, per così dire, radical chic, quella che ama le piazze, i teatri occupati e i girotondi, aveva pronosticato, a mo’ di un’avvizzita Cassandra, l’imminente ‘berlusconizzazione’ o ‘confindustrializzazione’ o peggio annunciato il cambio di nome: dal “puro e semplice” l’Unita’ scelto nel 1924 da Antonio Gramsci al diffamante Unitola urlato a squarciagola da Marco Travaglio. Nulla di tutto cio’. L’arrivo dell’avvocatessa Maria Clara Ioannucci, ex-forzista, ex-consorte del manager di System24, societa’ della Confidustria, tale Alfonso Dell’Erario ed ex-legale di Valter Lavitola, in Pei societa’ di minoranza della Nie, l’editrice dell’Unita’, non ha provocato lo tsumani societario atteso: la Nie e’ saldamente nelle mani del socio di riferimento, con il 51,06%, Matteo Fago che va diritto e deciso per la sua strada: fare dell’Unita’ il punto di riferimento culturale e politico della sinistra, anzi di una sinistra rinnovata e rigenerata. E i lettori gli hanno ieri dato la loro fiducia e dimostrato il loro attaccamento, cosi’ sintetizzabile: noi ci siamo, ora tocca a voi! Lo hatto fatto prendendo d’assalto le edicole dove, in poche ore, sono andate esaurite le 65 mila copie con lo speciale per i 90 anni. E poi subissando la redazione di mail e telefonate perche’, increduli e stupeffatti, non hanno trovato copia del giornale nelle edicole poco fornite, o meglio rifornite come tutti i giorni. Le 65 mila copie sono andate via, insomma, in un battibaleno, tanto che domenica si replica: lo speciale sara’ messo di nuovo in vendita, allegato al giornale. Colti di sorpresa un po’ tutti: vertici aziendali e redazionali ma soprattutto la distribuzione che non si aspettava un simile, inusuale, straordinario evento! Che sta succendo, allora, nel variegato mondo dei lettori? E non solo della vecchia, logorata sinistra? Che sia ancora accesa la speranza di qualcosa di nuovo, di eretico, come ‘il sol dell’avvenire’ che la Cassandra del Fatto quotidiano riteneva spento? Ha detto ieri, tra le altre cose, il neodirettore dell’Unita’, Luca Lando’, chiamato da Fago al posto di Claudio Sardo: “[…] Molti si augurano che [il giornale] chiuda. Noi puntiamo al rafforzamento dell’online. La carta non puo’ essere il web del giorno dopo, per questo con l’editore Matteo Fago abbiamo realizzato il progetto di un giornale unico, che nasce al mattino sul web e cresce nel corso della giornata. Le notizie diventano adulte sulla carta e continuano ad avere senso il giorno dopo. Nessuno e’ ancora riuscito a fare una vera unificazione tra redazioni di carta e web, questa e’ la nostra scommessa”. Quella messa sul tavolo da “quel matto di Matteo Fago…”, che ce la sta mettendo tutta per non deludere le attese e intanto si gode l’inatteso exploit che comunque era gia’ nell’aria…



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