Skip to main content

Le fantasiose sperimentazioni del ministro Carrozza

Il mio benzinaio, come me è al pari del nostro panettiere, è rimasto a bocca aperta dalla silenziosa cortina di ferro che nasconde i dati, censura e deteriora tutto a tal punto da cancellare il sapore dei fatti.

LA DISOCCUPAZIONE, LE BANCHE E LA POVERTA’

Nessuno di noi si è stupito dei giovani che abitano in famiglia, nemmeno del ‘buco’ della banche, nemmeno della grave disoccupazione giovanile e tantomeno dell’aumento della povertà. Dicevo cinque anni orsono a taluni politici “in carrozza”, quelli che non sanno più come è fatto un supermarket, non hanno mai visto un discount e non frequentano da anni una pompa di benzina, che la situazione stava deteriorandosi gravemente, ovviamente venni preso per matto visionario.

LA DISCONNESSIONE DALLA REALTA’

Tuttavia, la cosa che ci ha sconcertati e profondamente toccati nella nostra dignità è stata il dover prendere atto, ancora una volta a causa della nostra incorreggibile voglia di vivere in Italia! della assoluta “disconnessione” di molti opinionisti e della maggioranza dei politici italiani dalla realtà. Ormai anche i pochi che usavano propagandare slogan del nostro bar, si sono ritirati nel loro cantuccio in attesa di tempi migliori. Male, ma al male si aggiunge il peggio.

Non mi riferisco certo ai complotti estivi del 2011 e nemmeno alla ridondante amnesia sulle responsabilità politiche e penali dei governanti di regioni colpite da semestrali calamità naturali (Liguria, Toscana, Emilia Romagna,Veneto), disastri ecologici (Campania) o città-capitali (Roma), dove nemmeno un “palombaro ciclista” uscirebbe dal portone di casa. Per queste cose nessuno si scandalizza, nessuno ha il coraggio di fare nomi e cognomi dei tanti politici ciechi e responsabili dei disastri pubblici.

LE FANTASIE EDUCATIVE

Non è il “fumo” invocato dal Presidente Napolitano che mi preoccupa, ci umilia non poter sapere e capire chi sono i bellimbusti che hanno causato i disastri italici. Non solo quelli ecologico ambientali, ci mancherebbe che ci si volesse fermare lì. No, con le fantasiose sperimentazioni educative del Ministro della Educazione e Università, ridicolizzando la famiglia, e promosse dalle ridenti cittadine di Venezia, Cagliari, Milano, Roma, Firenze si vuole cambiare l’umanità naturale dei nostri figli e distruggere quell’unico tessuto sociale e civile che ha consentito in questi anni all’Italia e all’Europa di resistere: la famiglia.

Siamo profondamente arrabbiati dalla assoluta mancanza di risposte concrete al problema della disoccupazione, soprattutto dei giovani e dei nostri figli. Tanti esperti “tecnici”, nessuna risposta comprensibile ed efficace. Per non parlare della totale e perfida messe di misure fiscali, dirette e indirette, dell’intera amministrazione pubblica carica sulle spalle di lavoro, imprese e famiglie.
Sino alla prossima tragedia al largo delle coste italiane, ovviamente non si spiegherà “se” e “come” sono stati spesi i fondi europei; gli annunciati milioni e miliardi di euro per l’occupazione sono un puro esercizio di “linguaggio creativo”, i cui effetti sono riportati nei dati dei giorni scorsi, gli inviti alle banche per un credito favorevole a imprese e famiglie appaiono sempre più una nenia vetusta.

Nel frattempo anche i nostri militari rimangono in India, non per “terrorismo di governo ” ma per incapacità di aver saputo gestire la situazione in questi due anni, ovviamente non ci sono responsabili. Abbiamo proprio bisogno di devastare anche l’ultima risorsa del Paese con una riprogrammazione educativa per i bambini e distruggere l’ultimo ammortizzatore sociale e civile della nazione? Quanto tempo serve per approvare il decreto contro i doppi, tripli, quadrupli incarichi pubblici? Quante altre commissioni di esperti per tagliare il debito grazie alla vendita di patrimonio pubblico? Il taglio della burocrazia non era stato già deciso 20 anni orsono?

CONCRETEZZA

Domani sarà un altro giorno, vorrei solo poter dire con i miei amici che qualcuno laggiù nella capitale, si è finalmente svegliato non per le nuove fantasiose favole create, ma per la normale concretezza di cui il benzinaio e il panettiere hanno le mani segnate. Usciti dalla crisi? Forse meglio che qualcuno ricominci a uscire di casa, senza scorta nè attachè, e scopra la bella gente d’Italia ormai allo stremo…altro che favole gay e liberalizzare il cannabis!



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter