Non c’è nessun dubbio che il Governo Renzi/Napolitano è una squadra migliorista. E sì, è un po’ che non si vedeva una compagine così legata ai tempi in cui Giorgio Napolitano costruì quella squadra che poi avrebbe aperto la strada al nuovo PD.
Uomini e donne quelle del neonato Governo molto molto complementari, sicuramente scelti con una logica di struttura coesa e non di partito, che ruota intorno al Capo. Complementari infatti sono i partiti di questa maggioranza, scelti dalla coppia presidenziale i nomi non disturbo ai manovratori: alla Giustizia Orlando, tranquillo quarantacinquenne non magistrato, Guidi competente imprenditrice confindustriale sicuramente stimata e ascoltata da Berlusconi, Padoan Jeroen Dijsselbloem Ministro delle Finanze nel governo lib-lab tedesco, da un mese presidente dell’Eurogruppo, che proprio prima che Renzi salisse da Napolitano ha annunciato di aver convinto il pluri-riluttante commissario Ue, Olli Rehn, ad accettare la sua proposta di “riforme in cambio di più tempo per risanare i bilanci”. Questo significa una maggiore flessibilità rispetto alla rigida applicazione delle regole su deficit e debito in cambio di interventi strutturali da definire preventivamente con la Commissione e da realizzare prima che Bruxelles conceda più tempo. Anche perché molte delle riforme hanno anche effetti positivi sul bilancio, e quindi c’è connessione tra le due cose.
Ma c’è anche sintonia con ciò che Renzi ha messo nel suo programma. Una riforma al mese aiuta il Paese, come il Presidente Toscano ha promesso. Dunque se i Paesi dell’Europa si liberano dei parametri europei si creano maggiori margini d’azione e Renzi lo può mettere subito in opera nel suo programma negoziando con l’Europa, procedendo per step con la riduzione delle tasse (meno cuneo fiscale e tasse) e investimenti in conto capitale per rilanciare l’economia. Dunque Padoan e Guidi sono assolutamente in grado, avendo competenze internazionali in materia di economia e sviluppo,nonché essendo abbastanza accreditati in Europa come persone serie ed esperte di politiche comunitarie, di tenere bene in considerazione la tabella di marcia UE.
Noi dobbiamo riformulare sicuramente la spending review poiché lo tagliuzzamento operato ultimamente non prevede una vera operazione razionalizzazione della spesa pubblica; dobbiamo rilanciare l’istruzione e la ricerca e qui un Rettore come Stefania Giannini, Ministro ,può mettere mano ad un processo riformatore che rilanci veramente la scuola italiana, la ricerca scientifica italiana anche a livello internazionale legando la competenza al merito, il lavoro e la scuola professionale all’orientamento e all’Università, alle start up che sono oro per i giovani e le giovani, patrimonio straordinariod della nostra terra. E ancora Beatrice Lorenzin alla salute dove ha iniziato un lavoro delicato e ha vinto una battaglia decisiva sulle truffe sanitarie e sulla razionalizzazione dei servizi sanitari nonché di una spesa mirata all’efficienza e al bene comune dei cittadini.
Misureremo questo governo di donne e uomini dove la democrazia paritaria “l’ha fatta da regina” che presenta grandi opportunità di novità e di rilancio della nostra vita economica e sociale. E ci siamo e ci saremo a dare una mano. Come sempre.