In Italia la fiducia delle imprese manifatturiere è salita a 99,1 a febbraio dopo il calo a sorpresa a 97,7 registrato a gennaio. L’aumento è risultato più accentuato che nella nostra stima (già la più alta di quelle di consenso). Si tratta di un massimo da oltre due anni e mezzo.
L’aumento è coerente con la nostra idea che la flessione di gennaio fosse temporanea (in effetti, il dettaglio dell’indagine del mese scorso non era affatto negativo).
La survey di febbraio mostra un minor pessimismo nei giudizi delle imprese sul libro-ordini, anche se le attese sono lievemente meno ottimistiche (per la verità, negli ultimi sei mesi, vi è una sostanziale stabilità, su livelli positivi, delle aspettative sugli ordini). Stabili giudizi e attese sulla produzione. Si registrano anche aspettative lievemente più negative sulle prospettive dell’economia ma minori intenzioni di ridimensionare gli organici. Tornano sui minimi storici, dopo la risalita del mese scorso (che era stata la principale responsabile del calo dell’indice sintetico a gennaio), le valutazioni delle imprese sulle scorte di magazzino (un segnale positivo in chiave prospettiva per la produzione). Il morale delle imprese sale decisamente per i produttori di beni di consumo e intermedi, mentre resta stabile per i produttori di beni strumentali.
L’indicatore sintetico dell’Istat sulla fiducia delle imprese mostra anch’esso un miglioramento, a 87,9 da 86,8 di gennaio: è il quarto aumento consecutivo, che porta l’indice ai massimi da oltre due anni. Infatti, oltre che nell’industria, si riscontra un miglioramento del clima di fiducia anche negli altri settori: servizi di mercato, commercio al dettaglio e costruzioni. Queste ultime restano il comparto più lontano dal recuperare i livelli di attività pre-crisi: l’indice di fiducia si è attestato a 77,1 a febbraio (l’indice è espresso in base 2005=100).
IN SINTESI
Il dato conferma la nostra idea, espressa già in occasione della flessione registrata dalla fiducia delle imprese manifatturiere il mese scorso, che la tendenza per gli indici anticipatori resti
positiva, coerente con un, sia pur molto graduale, consolidamento dello scenario di ripresa. La crisi di governo, che potrebbe aver influito sul calo della fiducia dei consumatori a febbraio, non sembra invece aver pesato sul morale delle imprese. Il dato è coerente con un possibile ritorno ad una crescita su base congiunturale della produzione industriale nei primi mesi del 2014 dopo la flessione registrata a fine 2013.