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Renzi premier ora? Lo speciale di Formiche.net

“Renzi premier ora, perché no?”. Questo scriveva due settimane fa il prof. Benedetto Ippolito su Formiche.net. Non tanto un auspicio ma una constatazione dell’esistente: un presidente del Consiglio, Enrico Letta, che arranca, un segretario Pd che accelera su se stesso e sul Paese.

E allora “basta manfrine”, consiglia – provocatoriamente, ma non troppo – il direttore di Formiche.net Michele Arnese: dopo il trionfo delle primarie, dopo l’accordo con Berlusconi sulla legge elettorale, dopo il “foglio excel” con i punti programmatici per l’esecutivo, Renzi smetta di fare il premier ombra e disdegnare Palazzo Chigi ma ci entri da nuovo presidente del Consiglio.

(MATTEO RENZI VISTO DA PIZZI. LE FOTO)

Un cammino che in molti, soprattutto tra i renziani, guardavano con diffidenza perché “così si snatura la forza rottamatrice di Matteo” e perché “Matteo vuole e deve passare dalla legittimazione popolare”, si diceva. Oggi le opinioni appaiono diverse.

Nessuno ha particolare fretta di correre alle elezioni, c’è bisogno di tempo per riorganizzarsi con la nuova impronta bipolare disegnata dall’Italicum. E c’è la paura che il centrosinistra, con un governo inconcludente, possa presentarsi logorato all’appuntamento elettorale e farsi “fregare” dal nuovo asse Berlusconi-Alfano-Casini che i sondaggi già sembrano premiare.

Le letture dell’ipotesi “Renzi premier ora” ovviamente sono diverse: per Alfano “serve un impegno in prima persona del segretario Pd”. Gli fanno eco i montiani con il post su Facebook di Andrea Romano: “Se l’assunzione di responsabilità del Pd passa per Renzi alla guida del governo, ben venga Renzi a Palazzo Chigi”.

Stesso ritornello anche dalla minoranza Pd, un po’ per “bruciare” il nuovo arrivato, un po’ per riprendersi il partito. E iniziano a maturare questa opinione anche alcuni renziani, convinti che l’“era Renzi” debba iniziare il primo possibile. Letta dal canto suo potrebbe consolarsi con un nuovo incarico da commissario europeo dopo le elezioni del 25 maggio.

Non fa paura neanche lo scudo del Quirinale verso l’attuale esecutivo vista la sintonia per le riforme registrata tra Napolitano e Renzi.

Ma il diretto interessato che ne pensa? Per ora dice “no, grazie, Enrico vai avanti tu” ma è chiaro che saranno le cose fatte o meno dal governo in questi mesi a determinare la strada da intraprendere. A partire dalla direzione Pd di domani in cui le parti sembreranno invertite: sarà il presidente del Consiglio attuale ad accelerare, rilanciando l’azione del suo governo, mentre quello in pectore a frenare sull’ipotesi di un suo di governo. Per ora.

Ecco tutte le analisi e gli approfondimenti dedicati al tema su Formiche.net:
Renzi premier ora, perché no? L’analisi di Benedetto Ippolito
Le manfrine di Matteo Renzi. L’editoriale di Michele Arnese
Renzi premier soltanto dopo una vittoria elettorale. Parola di Emanuele Macaluso
Renzi premier delle larghe intese smentirebbe se stesso. Parola di Menichini (Europa)
Consigli non richiesti a Matteo Renzi. Parla la politologa Sofia Ventura
L’accordo sull’Italicum? Una polizza per Letta. Parla il renziano Gentiloni
Letta-bis o Renzi? E se andassimo a votare? Di Federico Quadrelli
Quelle di Matteo Renzi non sono manfrine, ma solo astuta arte politica. Di Michele Fronterrè
Renzi non andrà a Palazzo Chigi senza elezioni. Di Lucio Fava Del Piano
Per Renzi a Palazzo Chigi c’è tempo. Di Antonio Capitano


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