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Scuola, i fondi alle discriminazioni o alla carta igienica?

Parigi_prigione_della_Santé1-580x404“Gli alunni devono portarsi da casa la carta igienica perché mancano i soldi, ma la Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), ha deciso che fosse prioritario fornire alle scuole di ogni ordine e grado «gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all’omosessualità”. è l’incipit dell’intervista sul giornale.it di stefano lorenzetto all’avvocato giuliano amato, presidente della associazione giuristi per la vita (“mi denuncio: sono omofobo e pronto ad andare in galera”).

dissento profondamente. anche con la disponibilità di un solo euro, è necessario che le scuole si dedichino, totalmente, alla propria funzione di istruire. la carta igienica (come, purtroppo, peraltro già accade) gli studenti se la possono portare da casa. l’istruzione, invece, la possono acquisire soprattutto a scuola. e, quindi, tutte le energie, anche economiche, dovrebbero essere finalizzate a questo scopo.

la lotta alle discriminazioni è un dovere della scuola. la questione è che non tutte le differenziazioni configurano discriminazioni. a tal proposito consiglio caldamente di leggere l’intervista, non sempre apprezzabile ma certamente illuminante. in ogni caso, confidi l’avvocato amato che non sarà solo, che gli porteremo le arance in cella, anche se molto probabilmente primo o poi – se continuano così – potremmo condividerla con lui.


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