Senato e titolo V sono i temi all’ordine del giorno della direzione Pd. Ma il convitato di pietra è un altro e attraversa tutti gli interventi odierni a Largo del Nazareno: il rapporto tra Pd e governo, tra Matteo Renzi ed Enrico Letta e in particolare l’idea di una staffetta tra i due a Palazzo Chigi.
Gli interessati non parlano direttamente di questa ipotesi. Il segretario dice che non sarà il Pd a chiedere il rimpasto e che spetta al premier decidere se apporre o meno cambiamenti nella sua squadra. Largo del Nazareno sta aiutando il governo accelerando sulle riforme, spiega Renzi, ma Letta giochi “a carte scoperte”.
“Tutto voglio fare tranne che galleggiare”, rassicura il presidente del Consiglio che promuove il “gioco di squadra” Pd-governo: da un lato “una maggioranza più larga di quella di governo, costituente”, dall’altro un programma “che sta a una responsabilità di governo”.
Il rischio di logoramento del Paese e di conseguenza del Pd davanti all’immobilità del governo è ciò che agita i democratici.
È l’allarme lanciato da Guglielmo Epifani, che parla esplicitamente “anche di nuovo governo, se serve” rivolgendosi “a chi ha le maggiori responsabilità perché si renda conto che non possiamo continuare a galleggiare, un nostro logoramento corrisponde ad un logoramento del Paese”.
I renziani frenano sull’idea del loro leader premier subito: “La staffetta è uno sport olimpico”, ironizza Ivan Scalfarotto e gli fa eco Paolo Gentiloni: “No alle scorciatoie, le speranze suscitate hanno bisogno – non so quando, non so nemmeno con quale legge elettorale – di ricevere una grande spinta dagli elettori”. E il voto prima di un governo Renzi è sicuramente la strada che vuole percorrere il segretario Pd, intenzionato a non mischiarsi troppo a questo esecutivo di larghe intese e a giocarsi tutta la sua carica innovativa alla prossime elezioni.
Il tema però resta e verrà affrontato in una direzione ad hoc il 20 febbraio, ha fatto sapere il segretario. La responsabilizzazione governativa del nuovo corso di Largo del Nazareno è la pressione che unisce sempre più forze politiche, parte del Pd appunto, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Scelta civica. “Matteo, sporcati le mani con questo governo”, sembra la richiesta all’unisono. A cui Renzi in un modo o nell’altro dovrà rispondere.