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BACK TO ITALY: VERSO IL GOVERNO RENZI Al termine della consultazioni, l’annuncio di Renzi: sabato la squadra di governo, lunedì la fiducia in Parlamento. La maggioranza sarà la stessa che ha sostenuto Letta.
“Una riforma al mese”, remember? Si parte dai tagli ai costi della politica, seguono le riforme costituzionali e istituzionali, quindi da marzo i problemi del mondo del lavoro. Tra aprile e maggio toccherà a fisco, pubblica amministrazione e giustizia (Rep). Obiettivo: essere pronti all’appuntamento del semestre europeo (luglio-dicembre 2014).
La squadra Il colloquio di un’ora con il governatore di Bankitalia Visco e l’incontro di due ore al Colle con una lista di nomi non bastano a sciogliere il nodo Economia. L’Europa chiede continuità, Napolitano continua a preferire l’idea di un tecnico, mentre Renzi vorrebbe un politico, e l’ipotesi Delrio – scrive De Marchis su Repubblica – rimane in piedi. Per Il Giornale la squadra è “fatta” e il candidato certo di Via XX Settembre sarebbe Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi. Altro nome “tecnico” il presidente dell’Istat Padoan (in prima sul Corriere). Ma “il nodo più grave” – scrive Marcello Sorgi su La Stampa – rimane il destino di Alfano: Renzi lo vuole fuori dal Viminale, in cambio al Ncd potrebbero andare addirittura quattro dicasteri, scrive Marco Conti sul Messaggero.
Il sì di Berlusconi Obiettivo: lavorare insieme sulle riforme. Revisione della Costituzione per rendere l’Italia “un Paese governabile”, una sola Camera e Italicum senza possibilità di modifica: le richieste del Cavaliere. “Faremo opposizione. Vedremo i singoli provvedimenti”, afferma dopo l’incontro (Il Fatto Quotidiano).
Se dialogo fa rima con monologo “Con gioia ti comunico che non abbiamo nessun tipo di fiducia in te. Sei un giovane vecchio, non ti ascoltiamo”: il “dialogo” Renzi-Grillo in cui non un solo punto del programma è stato affrontato (La Stampa). Il tweet di Renzi.
Qua Pd Renzi rimarrà al timone del partito, ma allargherà la segreteria alle minoranze. Le consultazioni parallele di Matteo: il colloquio con D’Alema (Huffington Post).
Lettura La curiosità (e la scarsa familiarità) di Draghi per l’homo novus, le attese della finanza Usa, la tela attorno alla spigolosa Berlino: “la sponda amerikana” di Renzi (Il Foglio).
Al voto? Renzi assicura Alfano: niente voto nel 2014. Spunta una norma, il “lodo” Pisicchio, che ritarderebbe di un anno l’entrata in vigore dell’Italicum, scrive Carlo Bertini sulla stampa.