Le manifestazioni in piazza Maidan a Kiev sono diventate le proteste pubbliche più estese dai tempi dell’indipendenza dell’Ucraina. Secondo Foreign Policy, la partecipazione è maggiore di quella della Rivoluzione Arancione del 2004.
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METAMORFOSI DI UNA PROTESTA
Tutto è cominciato alla fine del 2013, con la decisione del presidente Viktor Yanukóvich di non firmare l’accordo di associazione all’Unione europea, di restare alleato della Russia di Vladimir Putin e di reprimere le manifestazioni pacifiche con l’intervento delle forze dell’ordine. Rispetto ai primi scontri, oggi i motivi della protesta sono cambiati: ora a Kiev si manifesta contro la mancanza di uno stato di diritto, la violazione dei diritti umani, la corruzione e la violenza da parte della polizia. Le proteste in piazza Maidan sono state pacifiche durante i primi due mesi, fino a quando il 19 gennaio sono morte cinque persone negli scontri con la polizia. Tra ieri e oggi ne sono decedute altre 25 .
COS’È L’EUROMAIDAN
Il movimento che ha occupato piazza Maidan si è autodefinito “Euromaidan”. Nonostante ci siano diverse fazioni, è fondamentalmente un movimento della società civile, senza ideologie dominanti. Le parti più radicali sono di estrema destra ed estrema sinistra, spesso tifosi di calcio e persone senza tessere politiche che semplicemente non credono sia possibile combattere una protesta senza violenza. Ma la maggior parte dell’Euromaidan è pacifica. Non sono xenofobi né razzisti e contano tra i sostenitori cittadini dell’est dell’Ucraina che parlano russo. Non vogliono prendere le armi ma cercano un accordo attraverso il dialogo con il presidente ucraino e l’opposizione in Parlamento.
Sul sito La Voce di Russia si può leggere una definizione dell’Euromaida scritta dall’analista politico ucraino Vladimir Kornilov: “Lo ‘spettro’ dell’Euromaidan è stato organizzato sin dalle prime ore della sua esistenza. Esso si compone di rappresentanti di un certo numero di organizzazioni più piccole, che una volta erano uniti nella cosiddetta Assemblea Social-Nazionale. Non a caso c’è una sovrapposizione con i nazionalsocialisti. Questi appendono ovunque quegli stessi tridenti, che sono il simbolo dei neonazisti europei. Sono inoltre strettamente connessi con il gruppo parlamentare “Libertà”, che è stato a lungo definito ufficialmente il Partito Social-Nazionale dell’Ucraina. Dalle prime ore del “Maidan”, questi sono apparsi nelle file con le fasce dell’Assemblea Social-Nazionale, le fasce gialle indossate dai poliziotti collaborazionisti ucraini durante la guerra, e la protezione d’acciaio dell’“Euromaidan”.
TRA REPRESSIONE E CENSURA
Alcuni analisti sostengono che gli estremisti in Ucraina siano dalla parte del governo. Il ministero dell’Interno, una volta aperta l’inchiesta per abuso di potere e violenza da parte delle forze dell’ordine, ha chiuso i casi senza esprimere una sentenza. Durante le manifestazioni verrebbero usati strumenti illegali. E i giornalisti sarebbero bersagli di particolari aggressioni.
In tre mesi di proteste, in Ucrania sono morte 30 persone e migliaia sono rimaste ferite. Organizzazioni in difesa dei diritti umani hanno denunciato gli eccessi dello Stato e hanno la speranza di portare il caso davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aia. Intanto, per le strade di Kiev l’“euromaidan” continua a cantare il ritornello dell’inno nazionale: “Offriamo le nostre anime e i nostri corpi per raggiungere la nostra libertà”.