Molti analisti sostengono che l’Ucraina sia divisa: ad ovest vivono cittadini che vogliono stringere legami con l’Unione europea mentre ad est la popolazione parla russo e vuole approfondire i rapporti con Mosca. Ma nella sfera politica convivono ancora più fazioni. Ora che il governo di Viktor Yanukovich è stato deposto e sono state annunciate le elezioni anticipate, le differenze che caratterizzano l’opposizione ucraina dovranno essere affrontate.
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Già qualche mese fa le divisioni tra le opposizioni ucraine avevano impedito l’approvazione degli emendamenti della Costituzione nel Parlamento di Kiev. I rappresentanti dei partiti Batkivschina e Alleanza Democratica Ucraina per la Riforma (l’acronimo è Udar, che significa “pugno”) non sono riusciti a trovare un accordo sui punti principali. Inoltre, il partito delle Regioni si è rifiutato di partecipare ai lavori, sostenendo che le differenze tra i diversi gruppi di opposizioni avevano influito sulla preparazione dei progetti di riforma.
GUERRA DI AMBIZIONI
Secondo il quotidiano La Voce della Russia, all’epoca, sembrava che i leader dell’opposizione provassero a preparare una Costituzione adeguandola a loro. Non riuscirono ad arrivare ad un accordo perché inseguivano finalità diverse. Tutti volevano, per esempio, la semplificazione del processo di impeachment presidenziale, ma non sono arrivati ad una sintesi.
RIFORME AD PERSONAM
Sul tema il leader del partito Udar, l’ex pugile Vitali Klitschkó, propone di conservare alcune delle facoltà presidenziali, escludendo la clausola che richiede al candidato presidente la residenza in territorio ucraino negli ultimi 10 anni. Questa modifica permetterebbe all’ex campione di candidarsi nonostante la residenza in Germania. Arseni Yatseniuk, leader del partito Batkivshina, insiste che venga tolta al presidente la possibilità di influire sul potere esecutivo. Con questa norma andrebbe contro non solo ai desiderata di Klitschkó, ma anche a quelli dell’ex premier Yulia Timoshenko.
KLITSCHKO, L’EX PUGILE
Uno dei leader più noti dell’opposizione ucraina è Vitali Klitschkó. È stato il primo a volere le dimissioni del presidente Yanukovich. Il leader di Udar è famoso soprattutto per la sua carriera di pugile. Alto due metri, è chiamato “Dr. Pugno di ferro” e rappresenta la speranza di avvicinamento dell’Ucraina all’Occidente. Alcuni analisti sostengono che l’influenza politica di Klitschkó sia però limitata, perché utilizza concetti politici poco chiari.
YULIA TIMOSHENKO, LA PRINCIPESSA DEL GAS
L’ex premier è appena uscita dal carcere ed è il simbolo della Rivoluzione Arancione pro-occidentale del 2004. L’Unione europea aveva richiesto il rilascio dell’ex leader del partito Batkivshina. Timoshenko aveva scalato posizioni dopo il crollo dell’Unione sovietica nel 1991 ottenendo una fortuna grazie all’ondata di privatizzazioni che interessò il Paese, fino a guadagnarsi il soprannome di “regina del gas”. Gli avversari politici l’accusano di non aver avuto un percorso pulito. All’uscita dal carcere ha insistito di non avere ambizioni presidenziali.
ARSENI YATSENIUK, IL TECNICO
È il capo del partito Batkivschina ed è considerato da molti ucraini come il sostituto della Timoshenko, almeno fino alla sua scarcerazione. Alcuni media locali lo definiscono un “grigio tecnico”. Tuttavia, questo avvocato di 39 anni si è guadagnato un posto nell’opposizione con i suoi appassionati discorsi in piazza Maidan. Ha una lunga esperienza politica per aver ricoperto il ruolo di ministro dell’Economia e degli Affari esteri. È l’unico che ha parlato di alleanze con Klitschko.
PETRO POROSHENKO, IL RE DEL DOLCE
Questo miliardario di 48 anni è conosciuto per essere il principale finanziatore della Rivoluzione Arancione. Ha un canale tv che ha seguito nel dettaglio tutte le proteste a Kiev. È sostenitore dell’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione europea ed è stato ai vertici, con ruoli dirigenziali, del Consiglio di sicurezza nazionale, del ministero degli Affari esteri e del ministero dell’Economia. Nelle ultime manifestazioni la sua popolarità è aumentata per essere stato sul teatro degli scontri, opponendosi alla polizia con gli altri manifestanti. Da dove proviene il suo patrimonio? Dalla pasticceria Roshen.
OLEG TIAGNIBOK, IL NAZIONALISTA
Questo chirurgo di 45 anni è leader del partito Svoboda (Libertà), un gruppo di minoranza parlamentare di estrema destra. Tiagnibok ha carisma e capacità oratoria, ma non ha molti sostenitori nelle regione dell’ovest, dove è nato. Nelle zone pro-Russia, le posizioni nazionaliste del suo partito sono rifiutate.
NON È ANCORA FINITA
Il direttore dei progetti internazionali dell’Istituto russo di Strategia nazionale, Yuri Solozóbov, sostiene che i principali problemi dell’opposizione in Ucraina siano la mancata unità e la numerosa quantità di leader. Ha detto: “Il partito Udar (Alleanza Democratica Ucraina per la Riforma) ha un leader carismatico, Klitschkó, residente in Germania. Lui non può aspirare alla presidenza, per cui le sue ambizioni sono limitate. Per questo Yanukóvich gli aveva proposto un posto da ministro. Il leader di Batkivschina non può neanche approfittare del suo carisma. Le differenze all’interno dell’opposizione sono più profonde che tra Yanukóvich e l’opposizione stessa. Ne vedremo ancora delle belle in Ucraina”.