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Ucraina, un’economia sull’orlo del default

La rivoluzione cominciata dal movimento Euromaidan a Kiev sembra essere riuscita nell’obiettivo di rinnovare il governo di Viktor Yanukovich. Il Paese ha una nuova classe dirigente, ma le tensioni sono tutt’altro che concluse. Ora si dovrà fare fronte alla crisi economica.

Guarda le immagini delle proteste a Kiev

Solo a gennaio, il sistema economico ucraino ha consumato 1,7 miliardi di dollari delle riserve straniere nel tentativo di sostenere la moneta locale. Alla fine del mese restavano soltanto 17 miliardi di dollari, che potrebbero ridursi ancora fino ad essere 12 miliardi se si continuano ad usare per le importazioni.

I DEBITI
Il Paese ha un debito di 13 miliardi di dollari da restituire entro quest’anno, che includono un bonus di 1 miliardo di dollari con scadenza a giugno. Secondo gli analisti ci saranno grossi problemi per pagare gli interessi e i debiti in totale di circa 16 miliardi di dollari entro il 2015.

Lo scorso giovedì è stata annunciata “la totale dipendenza finanziaria” dal salvataggio russo per poter pagare debiti e importazioni. Ma l’uscita dell’alleato Yanukovich ha fatto congelare gli aiuti.

GLI AIUTI INTERNAZIONALI
Il ministro ad interim delle Finanze, Yuriy Kolobov, ha detto che l’Ucraina ha bisogno di 35 miliardi di dollari per i sostenere le spese dei prossimi due anni. L’intenzione di Kolobov è che Paesi come la Polonia e gli Stati Uniti concedano prestiti nelle prossime settimane, dopo lo svolgimento di una conferenza per la raccolta di donazioni internazionali.

IL SOSTEGNO DELL’EUROPA
L’Unione europea ha lavorato per un pacchetto di sostegno economico internazionale per l’Ucraina – a breve, medio e lungo termine. Così potrà fare fronte alle sfide economiche”, ha detto il portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, è stato a Kiev per discutere quali strade possano stabilizzare l’economia ucraina, che conta su un Pil di 180 miliardi di dollari, come quello della Romania.

L’ACCORDO È SUL TAVOLO
Il trattato di libero commercio offerto dall’Ue (che ha scatenato le proteste a novembre del 2013 per la sua mancata firma) è ancora sul tavolo. Probabilmente si dovranno aspettare le elezioni di maggio per la conferma. “Siamo disposti a firmare questo accordo nel momento in cui l’Ucraina sarà pronta”, ha detto Bailly. “Resta una decisione sovrana che ancora non è stata presa. Una volta che entrerà in carica il nuovo governo, potremmo cominciare il processo per concluderlo”, ha insistito il rappresentante europeo.

LE NEGOZIAZIONI CON IL FMI
L’Ucraina è anche in attesa degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale, che si è impegnato a dare fondi ma solo quando si sarà insediato il nuovo governo, ovvero, dopo le elezioni di maggio. Il portavoce del Fmi, Gerry Rice, ha assicurato che si stanno affrontando tutte le discussioni del caso con le parti interessate. Tra le misure che dovranno essere adottate per accedere agli aiuti ci sarà sicuramente la riduzione dei finanziamenti per il sussidio del gas.

SITUAZIONE DI EMERGENZA
“Per evitare il collasso totale nelle prossime settimane, l’Ucraina ha bisogno degli aiuti ora”, ha detto Lubomir Mitov, economista dell’Institute of International Finance. “L’Ucrana non può sopravvivere senza riforme nei prossimi mesi”.



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