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Chi è Pavel Durov, l’imprenditore russo che fa la guerra a WhatsApp con Telegram

Pavel Durov, il fondatore di Vkontakte (VK), il Facebook russo, è molto diverso da Mark Zuckerberg. Eccentrico e irreverente, questo ragazzo di 29 anni è uno dei personaggi più stravaganti del mondo della tecnologia contemporanea. Nato a Torino ma cresciuto a San Pietroburgo, Durov è taoista, vegetariano, pastafari e autore di un manifesto anarco-capitalista che ha fatto arrabbiare il governo di Vladimir Putin perché promuove l’abolizione dello Stato.

VKONTAKTE, PIÙ DI FACEBOOK
Vkontakte è popolare in Russia e in diversi Paesi post-sovietici come Ucraina, Bielorussia, Armenia o Kazakistan. Ha circa 195 milioni di utenti iscritti e 44 milioni attivi (Facebook solo 13 milioni) e il doppio di profili di imprese rispetto alla piattaforma di Zuckerberg. Vkontakte è in russo, ucraino e inglese, come lingue ufficiali, ma si trova anche in versioni diverse. In russo, “vkontakte” significa “In contatto”. Vkontakte è in apparenza simile a Facebook. Ma gli utenti possono scegliere tra una configurazione “sovietica” o “pre-rivoluzionaria” con la grafia antica del cirillico. È online da settembre del 2006 e nel 2008 superò per successo un altro social network russo, Odnoklassniki (in russo, “compagni di classe”).

L’OPPOSIZIONE A PUTIN
Ad aprile del 2013 Durov è stato accusato di aver investito un vigile, ma egli sostiene di non possedere né un’automobile né la patente guida. Il presunto accanimento nei suoi confronti sembra essere motivato per alcuni dal rifiuto di Vkontakte di bloccare gli account dell’opposizione che denunciavano irregolarità nel processo elettorale del 2011. La risposta di Durov è stata un tweet con la fotografia di un cane con la lingua fuori dalla bocca.

L’OFFERTA A SNOWDEN
Durov è stato anche il magnate russo che ha offerto lavoro all’ex agente della Nsa, Edward Snowden, quando la Russia gli ha concesso asilo temporaneo. “Invitiamo Edward Snowden a San Pietroburgo e saremmo lieti se decidesse di unirsi al team di programmatori di Vkontakte”, aveva scritto il giovane miliardario sul suo profilo del social network.

CONTRO I DIRITTI D’AUTORE
Una delle battaglie più controverse di Durov è sui diritti d’autore. Nel 2010, la Recording Industry Association of America (Riaa) ha messo Vk al secondo posto della lista mondiale dei “distributori illegali di musica”. Durov aveva anche donato un milione di dollari a Wikipedia quando su quest’ultima venne pubblicato il primo articolo sui social network in Russia, che faceva riferimento a lui come a una sorta di Che Guevara o Steve Jobs.

PIOGGIA DI SOLDI
Sempre ispirato dal rivoluzionario argentino, una mattina a maggio del 2012 Durov lanciò dalla finestra del suo ufficio banconote da 5mila rubli (120 euro). I passanti impazzirono e Durov spiegò su Twitter che aveva dovuto interrompere le donazioni molto presto: “Le persone sono diventate animali”, disse. E fu per questo accusato in rete di divertirsi con la miseria altrui.

LA SPERANZA DI TELEGRAM
Telegram è la nuova speranza di chi vuole maggiore privacy nelle applicazioni di messaggi istantanei. WhatsApp, leader del settore con 430 milioni di utenti attivi, è al centro delle polemiche per la presunta poca sicurezza dei dati che vi transitano e per essere stato acquistato da Facebook. Telegram, invece, ha tre caratteristiche che lo differenziano da WhatsApp: la sicurezza, l’essere basato su software libero e non avere per il momento un costo per l’utente.

Telegram funziona con un sistema proprio chiamato MTProto che, a differenza di WhatsApp (che non dice ufficialmente quale usa), offre chiavi diverse tra emittente e destinatario. Nel caso di WhatsApp, invece, sono sempre le stesse e questo permette di conoscere e avere accesso facilmente ai dati. Dietro al progetto Telegram ci sono Pavel Durov e suo fratello Nikolai.



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