Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi apparso su Italia Oggi
Il massimo dell’egemonia, nel corso della loro lunga storia, gli Usa l’hanno raggiunta ai tempi della guerra fredda, quando il mondo era diviso in due come una mela e gli Usa controllavano la parte più ricca del mondo, mentre all’Urss veniva lasciata l’influenza sui paesi sottosviluppati. Il crollo del muro di Berlino ha interrotto questo copione. Non a caso il presidente francese, Mitterrand, si oppose fino all’ultimo a questo crollo. Sapeva infatti che, da quel momento, il ruolo della Francia sarebbe stato nanificato e che la Germania, con la riunificazione, sarebbe diventata il paese europeo più forte. Mitterrand quindi impose a Bonn la museruola dell’euro (in sostituzione del marco di cui i tedeschi andavano così fieri). In tal modo però, per una strana eterogenesi dei fini, Mitterrand fornì anche ai tedeschi l’arma monetaria (da loro non voluta, fino all’ultimo) per sovrastare ancor di più sulla Francia e quindi anche sul resto dell’Europa.
I CALCI DEGLI USA ALLA RUSSIA
Caduto il muro di Berlino e scomparsa l’Urss, gli americani dedussero che avevano vinto «definitivamente» contro la Russia. Francis Fukuyana di Harward, scrisse un libro dal titolo La fine della storia con il quale teorizzava che il solo paese rimasto in piedi erano gli Usa e che la sola ideologia vitale era il capitalismo americano. E, forti di questo convincimento, gli Usa cominciarono a prendere a calci nel sedere la Russia (non più credibile come minaccia militare). Nel 1991 gli Usa decisero di installare dei missili in Polonia puntati verso la Russia. Mosca reagì rabbiosamente e gli Usa arrivarono a dire che i nuovi missili in Polonia (!) servivano a difendersi dalla possibile aggressione da parte dell’Iran. Ma poi non ne fecero più niente.
I TIMORI AMERICANI
In effetti, gli Usa temono che gli europei scoprano che fra l’Europa e la Russia ci sono sinergie immense: la Russia ha gas, petrolio e materie prime che l’Europa non possiede. E l’Europa ha conoscenze tecniche e finanziarie capaci di far decollare la Russia. Un disegno di questo tipo (nel quale i primi attori in Europa sono la Germania e l’Italia) non piace a Washington che teme che fra Bruxelles e Mosca possa crearsi un’entità concorrenziale con gli Usa. Ecco perché gli Usa vogliono sabotare questo disegno con ogni mezzo. Anche soffiando sulla guerra civile in Ucraina.