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Assicurazioni Generali, ecco come e quanto il Leone di Mario Greco continuerà a sbranare

Obiettivo: riportare Generali alla posizione di primato nel mondo assicurativo, senza preoccuparsi troppo dell’eventuale ingresso di nuovi azionisti. Lo ha spiegato il ceo Mario Greco, in occasione della presentazione dei conti del 2013.

LE PAROLE DI GRECO

“Non lo so – ha risposto il manager a chi chiedeva se prevedesse un aumento di interesse da parte di fondi esteri nei confronti della compagnia – e non è una mia preoccupazione. Il nostro sforzo è quello di portare Generali in fretta a riacquistare quella posizione di leadership, di primato nel mondo delle assicurazioni che ha avuto per anni e che aveva perso. Con questi risultati credo che cominciamo a ristabilire una reputazione, una fiducia e un valore che comincia ad avvicinarsi a quello che ci meritiamo. Spero che gli azionisti siano contenti”.

UTILI E DIVIDENDO

E lo saranno con ogni probabilità, visto che Il dividendo proposto per l’esercizio è più che raddoppiato a 0,45 euro, rispetto agli 0,20 euro del 2012. Il 2013 si è chiuso con un risultato netto di 1,915 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 94 milioni del 2012. La bottom line del 2013 è analoga a quella del 2005, quando la compagnia chiuse l’esercizio in nero per 1,918 miliardi. Dopo, solo nel 2007 aveva registrato un risultato migliore, pari a 2,92 miliardi.

IL QUARTO TRIMESTRE

Anche il quarto trimestre ha segnato un risultato brillante: con un utile di 324 milioni di euro, a fronte di perdite di oltre un miliardo nello stesso periodo del 2012. E per il 2014 il Leone prevede “un ulteriore miglioramento dell’utile operativo e dell’utile netto, in linea con il piano strategico”. L’ utile per azione 2013 è di 1,24 euro, da 0,06 euro.

GLI ALTRI NUMERI

Quanto al dettaglio degli altri numeri di bilancio, i premi netti di competenza nel 2013 sono saliti leggermente a 60.796 milioni, da 60.734. Il totale dei ricavi e proventi è calato a 85.043 milioni da 86.018. Sono calati anche i costi e gli oneri, a 82.720 milioni da 84.550.

VITA E DANNI

Nel ramo Vita la produzione si è tenuta stabile, a 45.115 milioni (+0,2%), con un migliore mix verso prodotti a margine più elevato; è salito il risultato operativo (2.645 milioni, +4,3%). Nei Danni i premi sono in lieve calo, a 20.940 milioni (-0,6%), ma è migliorato il risultato operativo, a 1,6 miliardi (+3,5%), malgrado eventi catastrofali quali soprattutto tempeste e inondazioni da giugno a ottobre in Francia, Germania ed Europa Centro Orientale, per 460 milioni.

LA FINANZA

Nel segmento finanziario, sono cresciute le masse gestite per conto terzi, a 104.346 milioni (+3,8%), contribuendo all’incremento degli asset under management complessivi del gruppo, a 508 miliardi (+5,4%). Il rendimento dei mezzi propri (roe) operativo è salito di 80 punti base al 12,1%, in linea con il target al 2015 (superiore al 13%). L’indice di Solvency I a fine febbraio ha toccato il 150%, dal 141% di fine dicembre.  Il net free surplus, grazie alla performance del business e alla strategia di puntare su prodotti Vita a minor assorbimento di capitale è di 2,1 miliardi, avendo superato così già il target 2015 fissato a 2 miliardi. La posizione debitoria è migliorata di 500 milioni, determinando un miglioramento del debt/leverage ratio di un punto percentuale, al 39,6%. Il patrimonio netto è cresciuto del 4% a 19.778 milioni.
La compagnia ha infine registrato 290 milioni di euro di benefici dalla rivalutazione della quota in Banca d’Italia.

ANNO DI TRANSIZIONE

Per Generali, aggiunge Greco, il 2013 “è stato un anno di profonda trasformazione” e un anno “fondamentale di transizione”. Il dividendo in crescita, ha proseguito, “è un segnale di fiducia per azionisti e investitori” e indica che “vediamo solidi miglioramenti del business, che continueranno. Ciò ci permette di iniziare a redistribuire meglio ai nostri azionisti la redditività. Continueremo a ridurre il debito anche quest’ anno, grazie alla generazione di cassa. In questo primo anno dimostriamo già una forte capacità di raggiungere i risultati al 2015”.

MENO BTP IN PORTAFOGLIO RISPETTO ALLA GESTIONE PERISSINOTTO

Un altro significativo cambiamento è l’esposizione ai Btp: ora Generali ne ha in portafoglio due miliardi in meno rispetto al 2012. Passando a 57,7 miliardi di euro da 59,7 è un po’ meno sensibile al rischio Paese. L’esposizione totale verso i bond periferici a fine 2013 era di 66,99 miliardi di euro (da 68,04 miliardi nel 2012) ed includeva 7,3 miliardi di titoli di Stato spagnoli, 1 miliardo in titoli portoghese, 858 milioni di bond irlandesi e 15 milioni di titoli greci. “In termini di esposizione ai Btp – ha detto il Cfo Alberto Minali – prevediamo che continuerà la riduzione nel 2014, in quanto cerchiamo di diversificare ulteriormente il nostro portafoglio”.

GIGANTESCA RISTRUTTURAZIONE

Sulla ristrutturazione delle attività in Italia “siamo fiduciosi – ha detto ancora Greco – Per ora nessun grosso problema, ma è una ristrutturazione gigantesca: si tratta della fusione di tre grandi compagnie più altre due piccole” in una sola entità. Per il riassetto “il 2014 è un anno molto importante”. L’anno è iniziato con la migrazione in un unico sistema informatico derivante da quello della vecchia Generali che viene progressivamente esteso alle ex-agenzie Ina-Assitalia e Toro. Inoltre viene proposta una nuova gamma di prodotti integrata e il prossimo mese inizierà la campagna di marketing in Italia che “spingerà non solo il marchio Generali ma anche i nuovi prodotti”

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