La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui.
LA TRAMA RUSSA E IL RITIRO DI KIEV Obama ha escluso un intervento militare degli Stati Uniti in Russia (“Non sarebbe appropriato”, ha detto), ma la Casa Bianca potrebbe inviare delle truppe nelle ex repubbliche sovietiche, secondo quanto detto a Vilnius dal vicepresidente americano Joe Biden.
Sul campo in Crimea L’esercito russo ha occupato ieri altre due basi militari della Crimea. Il premier ucraino chiede all’Onu di demilitarizzare l’area e invia il ministro della Difesa a Simferopoli per tentare un dialogo, ma il premier di Crimea rifiuta l’incontro.
L’ostaggio Nelle stesse ore il comandante della flotta ucraina, Serghiei Gaiduk, è stato portato via dalla sede dello stato maggiore di Sebastopoli. Inizialmente si è pensato che l’atto fosse opera dei servizi segreti russi. Poi da Mosca hanno indicato che sarebbe stato fermato dalla locale procura. Kiev ha dato un ultimatum per la liberazione minacciando di tagliare elettricità e acqua, e anche Mosca (ma chi ha il controllo in Crimea?) ha chiesto che l’uomo sia liberato.
La ritirata In serata si è saputo che Kiev sta preparando un piano per far evacuare dalla Crimea i propri militari e le famiglie. Ieri l’Ucraina ha anche annunciato l’uscita dalla Csi, la comunità di Stati indipendenti nata alla fine dell’Urss.
Qua Mosca La Corte costituzionale russa benedice l’annessione della Crimea alla Russia. Oggi arriva a Mosca il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon (Ria Novosti).
Qua Kiev Yulia Timoshenko è una doppia protagonista, nota il Nyt: simbolo dell’oligarchia e della piazza. Anche in futuro va seguita.
Quale Europa? Oggi a Bruxelles il Consiglio europeo dovrà concordare una posizione unitaria sulla crisi. Ma non è facile, e così non dovrebbero arrivare nuove sanzioni (Bloomberg). Anche Confindustria non tifa per le restrizioni: calzature, mobili, e abiti da donna sono i settori “più esposti” in caso di nuove sanzioni alla Russia.