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Tutti gli effetti collaterali della condanna di Giuseppe Scopelliti

Giuseppe Scopelliti non è più Governatore della Calabria. A seguito della sentenza pronunciata dal Tribunale reggino – che lo ha condannato a sei anni per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico in relazione ai bilanci 2008/2010, nonché all’interdizione perpetua dei pubblici uffici e al pagamento di una provvisionale di 120 mila euro – il Presidente delle Regione ha rimesso il suo mandato.
Dunque, in Calabria si andrà alle elezioni tra giugno e novembre. Non solo. Il Governo dovrà nominare un nuovo Commissario ad acta per la sanità malata da sempre.

RIFLESSIONI SULLA SENTENZA

La sentenza pronunciata dal Tribunale reggino a carico del governatore Scopelliti suscita alcune riflessioni, che vanno al di là delle acclamazioni pro e contro e dell’amaro in bocca che situazioni simili provocano a prescindere. Non è possibile sopportare questo stato di cose. Sono all’ordine del giorno: ruberie, malversazioni del denaro pubblico, occupazione delle escort dei sacrari della pubblica amministrazione, danaro usato da una moltitudine di consiglieri regionali per scopi ignobili, dissesti di Comuni provocati per insipienza e ignoranza nella gestire delle risorse pubbliche e tanto altro da fare vergognare chiunque.

IL RUOLO DEI SINDACI

Si diceva che il decisum del Tribunale di Reggio Calabria sull’ex sindaco della Città dello Stretto suscita qualche riflessione. La prima riguarda la ricaduta che una decisione simile andrà a determinare sui comportamenti dei sindaci impegnati nell’amministrazione attiva, ma anche di quelli a riposo preoccupati per le responsabilità pregresse. Con questo, viene spontaneo chiedersi quali saranno le conseguenze sulla gestione concreta dei comuni, con riguardo ai rapporti tra le rappresentanze politiche e i dirigenti, relativamente alla decisioni da assumere e alle rispettive responsabilità che ne conseguono. Sarà, ancora, interessante constatare quali saranno i comportamenti tenuti dalla magistratura, impegnata a diverso titolo, in presenza dei conclamati default comunali e a quelli che verranno, pieni zeppi di responsabilità di ogni tipo.

IL POSSIBILE EFFETTO POSITIVO

Insomma, la condanna dell’ex sindaco di Reggio Calabria farà positivamente scuola. Assumerà un significativo effetto moralizzatore. Non fosse altro perché ha messo il dito nella piaga degli artifizi cui soventemente sogliono ricorrere primi cittadini, amministratori e burocrazia subordinata per continuare a fare una bella figura, ancorché senza merito alcuno, e vivere “felici e contenti”. Costituirà un utile deterrente nei confronti di chi è abituato a sottovalutare ciò che è, invece, è obbligatorio ai sensi di legge e irrinunciabilmente doveroso nei confronti della collettività rappresentata.



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