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Tutti hanno il tennis, Roma l’abbiamo soltanto noi.

“Tutti hanno il tennis” – “Roma l’abbiamo soltanto noi”. Questo è il claim dello spot pubblicitario dell’edizione 2014 degli Internazionali d’Italia di Tennis che si terranno, come di consueto, nella cornice del Foro Italico il prossimo Maggio.
Lo spot sta andando in onda, in questi giorni, su Supertennis, il canale digitale dedicato interamente al mondo della racchetta, e rete degli Internazionali d’Italia.

Vista l’attualità, certo lo spot si presta alla satira più feroce. Lo spot è stato costruito creando un continuo accostamento tra le icone del tennis mondiale, maschile e femminile, e alcuni scorci della capitale, alcuni suoi siti e monumenti di particolare rilevanza architettonica e storica. I temi che si rincorrono lungo lo spot sono quelli dell’arte, della storia, dell’eleganza. E per finire della “grande bellezza”. Già proprio così, “grande bellezza”. Ecco.
Roma e il tennis, dunque. Accostamento quanto mai complicato in questi giorni. Anche perché il tennis “follows the sun”, ovvio, ma soprattutto “follows the money”. Non a caso, negli ultimi decenni il calendario ATP è andato modificandosi per tenere conto dei mutati assetti finanziari del mondo globale. Molti nuovi tornei si svolgono in città che sono dei non luoghi. Senza identità alcuna, città senza passato, senza un’anima e una memoria collettiva, senza il rudere di nessun palazzo che riporti, indelebili, i segni di una guerra che abbia imbrattato dello stesso sangue la gente di quei luoghi fino a farne popolo.
Eppure le modernissime arene, teatro delle nuove tappe dell’ATP Tour, sorgono lì, dove ci sono tanti capitali. Perché quello del Tennis come quello della Formula 1 è un circo molto esclusivo che non si sostiene senza tanti quattrini. Quattrini che sono esclusiva, troppo spesso, dei creatori di artificiale. di Coloro che spianano, scavano, montano, fabbricano, e scappano con ancora più quattrini. Più ancora della deforestazione il mondo soffre della Disneyworldizzazione.

“Tutti hanno il tennis” – “Roma l’abbiamo soltanto noi”. Vero. Ma chi ha il tennis oggi ha anche i quattrini che noi non sappiamo più spendere bene. E abbiamo smarrito il senso della nostra unicità che lo spot fa bene a richiamare. Nel dopoguerra, nelle scuole di una Firenze ancora alle prese con le macerie un certo Giorgio La Pira distribuiva agli studenti opuscoli dei più importanti monumenti e siti della città. Glieli distribuiva prima ancora che fossero restaurati.
In modo che iniziassero a rinascere sin da quel momento a un nuovo futuro.

Altre Rome verranno, delle quali non immagino il volto, ma che avrò contribuito a formare. Quando visitavo città più antiche, sante, ma ormai estinte, senza valore presente per il consorzio umano, mi promisi sempre che avrei evitato alla mia Roma quel destino pietrificato d’una Tebe, d’una Babilonia, o di una Tiro. Essa sarebbe sfuggita al suo corpo di pietra; essa si sarebbe composta della parola Stato, della parola cittadinanza, della parola repubblica, insomma di una più sicura immortalità

Monologo dell’Imperatore Adriano – Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar.

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