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Il mio ricordo di Marco Biagi

marco biagi

Quel che è diventato anacronistico e insopportabile è il tentativo di interpretare, ogni anno, a ridosso della data dell’assassinio dell’amico Marco Biagi, i cambiamenti introdotti bene o male nel mercato del lavoro da altri, chiamando in causa la sua tanta e pregevole opera di insigne giuslavorista di fama internazionale.

Così il miglior modo di rispettare il suo ricordo e il suo enorme sacrificio è quello di riportare la verità. Facciamo esempi concreti. Ora Matteo Renzi propone un sussidio universale di disoccupazione condizionato dall’accettazione, da parte del lavoratore, di un percorso formativo e, se del caso, di una offerta congrua di altro posto di lavoro. E questo provvedimento è già scritto nella legge Biagi da dieci anni ma nessuno riesce a renderlo effettivo così come l’apprendistato come contratto a tutele progressive e così come la definizione di JOB ACTS  che letteralmente tradotto altro non è che Lo Statuto dei lavori proposto e articolato già dal nostro professore e osteggiato da una sinistra miope.

Quella che era l’asse portante della legge Biagi, e che ancora oggi manca, sono le politiche attive e il rilancio della formazione sui quali ora bisogna spingere l’acceleratore, così come per una valorizzazione del lavoro autonomo e dell’occupabilità femminile, figlie di un Dio minore. La riforma Biagi incardinata sul Libro Bianco del 2001 prevedeva già un meno rigido dialogo sociale al posto della consumata e inutile concertazione fine a se stessa incamminandosi su un percorso di modernizzazione del mercato del lavoro che Marco aveva già visto e che non si legava ai soli consensi delle parti sociali o peggio ai veti. Così ora se sindacati e confindustria protestano, si può andare avanti lo stesso. Perché, come Marco diceva, il consenso dei corpi intermedi della società, la sussidiarietà e il pluralismo e il coraggio di modernizzare nel fare sono molto più importanti e utili del dettare delle norme rigide. Per il rispetto di questi principi di libertà e di sviluppo e per il lavoro, prima di tutto,  ha dato la vita Marco Biagi e a lui rivolgiamo un pensiero di eterna gratitudine, rispetto, affetto immutato

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