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Marò, ecco cosa accadrà dopo il ricorso che ferma il processo

Si apre uno spiraglio di speranza per i due Marò. La Corte suprema indiana ha deciso di accettare il ricorso contro l’uso della Nia, la polizia antiterrorismo indiana, nel processo contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La notizia sembrerebbe la più positiva da quando i due marinai italiani sono stati detenuti in India con l’accusa di avere ucciso due pescatori il 15 febbraio del 2012.

STOP AL PROCESSO
Due giorni fa, l’inviato speciale del governo italiano in India, Staffan De Mistura, aveva confermato la posizione dell’Italia di non voler far parte di un processo “palesemente irregolare”. Ma non ci sarà bisogno di fare resistenza. Con questa decisione il processo si ferma e si cancella l’intervento del tribunale speciale.

L’ACCUSA DI TERRORISMO
“Il ricorso accolto contesta in toto il diritto dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare i marò… Sono molto soddisfatto perché siamo riusciti a far accogliere la nostra posizione e a bloccare la presentazione dei capi di accusa da parte della polizia antiterrorismo Nia”. Così l’avvocato dei Marò, Mukul Rohatgi, ha spiegato all’Ansa il valore di questa notizia. Girone e Latorre correvano il rischio di essere accusati di terrorismo, reato per il quale è prevista la pena di morte in India. Nell’udienza di questa mattina, Rohatgi ha illustrato il ricorso per intero. La difesa contesta la denuncia iniziale.

LA VERSIONE DI MOGHERINI
“Nessun passo in avanti o novità eclatanti, ma uno scambio franco”, ha detto il ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini all’Aja, commentando l’incontro con l’omologo indiano. Il ministero ha detto che è stata ribadita la determinazione “ad esplorare tutte le azioni politiche e legali per vedere riconosciuti i nostri diritti ad esercitare la giurisdizione sul caso Marò”.

L’AIUTO DI OBAMA
L’obiettivo di internazionalizzare la vicenda dei due Marò italiani continua. Alcune indiscrezioni (e un commento dello stesso De Mistura) sostengono che ieri nei colloqui con il presidente Barack Obama, il premier Matteo Renzi abbia sollevato il problema. L’amministrazione americana è particolarmente sensibile all’impegno dei militari in missioni estere.

LA PROSSIMA UDIENZA
Domani l’inviato del governo in India sarà in commissione Esteri e Difesa della Camera. Ma i due Marò non torneranno presto in Italia. Bisogna aspettare altre quattro settimane, quando si terrà la prima udienza sul ricorso, per conoscere gli altri sviluppi del caso.



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