Guy Verhofstadt ha fatto una forzatura, si è fidato e affidato le sorti di Alde in Italia a due partiti di fatto in antitesi come il Centro Democratico dell’ex dc Bruno Tabacci e l’ultra liberista Fare capeggiato da un intellettuale eterodosso e guascone come Michele Boldrin.
L’ASSE TABACCI-BOLDRIN
Sono queste le prime indiscrezioni che trapelano dai movimenti, dai partiti e dalle associazioni della galassia liberale e riformatrice che non hanno più aderito formalmente alla Lista Alde, che oggi ha presentato il simbolo (qui tutti i dettagli) con i loghi di Fare e Centro Democratico, ma senza la presenza di altri movimenti come la montiana Scelta Civica, il Pli di Stefano De Luca, Ali di Silvia Enrico (l’associazione liberal-democratica promossa anche da Alessandro De Nicola e Oscar Giannino).
IL GIALLO DI SCELTA CIVICA
L’assenza di Scelta Civica è emblematica. I montiani non parlano, ma da ambienti vicini ai gruppi parlamentari del movimento fondato dall’ex commissario europeo trapela stupore e perplessità, per non dire irritazione, rispetto alle decisioni dell’ex premier belga che si sarebbe appiattito sulle posizioni e sulle richieste di Fare e Centro Democratico, rispetto agli auspici che avevano espresso i montiani.
LA DIFFIDA MONTIANA RIVOLTA A TABACCI E BOLDRIN
Per questo Scelta Civica medita in queste ore di presentare ricorsi per la dizione Scelta Europea utilizzata dalla Lista Alde, tanto che per il momento annuncia già delle formali diffide: “Scelta Civica si opporrà in tutte le sedi – legali e politiche – contro chiunque intenda surrettiziamente usare il suo simbolo e la sua denominazione, anche parziale, per partecipare alle future competizioni elettorali, in particolare le Europee del prossimo 25 maggio. Respingiamo furbizie e trucchetti da vecchia politica da parte di chi pensa di usare impropriamente il nostro simbolo – come intendono fare Bruno Tabacci e Michele Boldrin – per generare confusione tra gli elettori”.
CHE COSA STUDIANO I MONTIANI
A questo punto i montiani stanno studiando alternative. Fra le ipotesi in ballo c’è anche quella di allestire – in concorrenza con Tabacci e Boldrin – una lista liberale e riformatrice aperta alle varie associazioni di stampo liberale, liberista, federalista e riformatore deluse ora dall’eterogeneità assunta dalla Lista Alde.