Ecco tutte le “proposte per una revisione della spesa pubblica” nel triennio 2014-2016, che dovrebbero produrre “risparmi lordi massimi” per 7 miliardi su base annua, che tuttavia risulteranno essere inferiori se le misure venissero adottate in corso d’anno. Parole e numeri del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, consegnati al premier Matteo Renzi.
IL COMMENTO DEL TEMPO
“Ciò significa – scrive Fabrizio dell’Orefice sul Tempo – che se in vigore dal primo maggio, come annunciato mercoledì dal premier, disponibili non saranno tutti e 7 i miliardi, ma solo 3. Parliamo di proposte, non di somme certe. Adesso sarà necessario che la Ragioneria generale dello Stato, a cui il lavoro è stato recapitato sempre venerdì, verifichi la fattibilità dei tagli”.
TUTTI I NUMERI
2,2 miliardi vengono recuperati dall’efficientamento diretto (800 milioni da iniziative su beni e servizi, 200 dalla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, 100 da consulenze e auto blu, 500 dagli stipendi dei dirigenti della pa, 100 da corsi di formazione, 100 dall’illuminazione pubblica, 400 da proposte varie)
200 milioni da riorganizzazioni (riforma province e spese enti pubblici)
400 da costi della politica (Comuni, Regioni e finanziamento ai partiti)
2 miliardi da trasferimenti a imprese e famiglie (un miliardo dai fondi statali alle aziende soprattutto autotrasporto, 400 milioni da quelli regionali, 200 da microstanziamenti, 100 dal trasporto pubblico locale e 300 da quello ferroviario)
2,2 miliardi da spese settoriali (1,4 da pensioni, 300 milioni dalla sanità, 100 dalla difesa, 200 dall’allineamento contribuzione delle donne, 200 da revisione delle pensioni di guerra).