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Ecco come Pirelli svuole sgommare per sorpassare la finlandese Nokian

pirelli

A tutta dritta per guadagnarsi il podio nella gamma premium. Direzione: Finlandia. Nel piano industriale al 2017 di Pirelli si attesta a chiare lettere: la Bicocca punta sull’alta gamma, che cresce di più rispetto ai prodotti base ed è più redditizia. Per farlo e diventare leader in questa nicchia Pirelli deve scalzare i finlandesi di Nokian, specializzati in pneumatici adatti a condizioni climatiche estreme, soprattutto al freddo. E ora l’alleanza con Rosneft potrebbe contribuire al raggiungimento dell’obiettivo.

SUPERARE I FINLANDESI PASSANDO DALLA RUSSIA

Ma chi è Nokian e cosa c’entra la Russia? Intanto Nokian, sorella meno popolare della Nokia delle telecomunicazioni che ne è uno spin-off, produce nella città omonima della Finlandia. E dal 2005 anche a Vsevolozhsk, in Russia appunto. A Mosca e dintorni è particolarmente forte, trattandosi di un’area di elezione “con condizioni invernali simili a quelle presenti nei Paesi nordici, posti particolari che sono una sfida per le prestazioni dei pneumatici: neve, foreste e tempo variabile in ogni stagione”, si legge sul sito della finlandese che ha un fatturato di circa 1,5 miliardi e vanta alcuni primati importanti, come l’utilizzo di materie prime verdi e molte innovazioni. Quanto a Pirelli, già nel 2010 aveva speso circa 220 milioni per comprare due stabilimenti da Rosneft ed espandersi in Russia. L’unico Paese che però finora ha mancato gli obiettivi e che forse solo nel 2014 li centrerà. Proprio grazie all’investimento che la russa del petrolio ha fatto in Pirelli: 500 milioni per accaparrarsi il 13% della società della Bicocca.
A giugno del 2012 Pirelli, coerentemente con la propria strategia di avanzata a Nord, aveva fatto un ulteriore passo in avanti, acquisendo Däckia Holding, una delle principali catene distributive multibrand di pneumatici in Svezia, per circa 70 milioni di euro.

LA PORTA PER ACCEDERE AL NORD

Una porta di accesso ai Paesi nordici, mercati di sbocco naturali per gli pneumatici invernali, a elevata componente tecnologica, che rappresentano circa il 60% della domanda totale in Svezia, per fare un esempio, e sono in forte crescita. Una domanda che Pirelli soddisfa attraverso le fabbriche russe, in particolare quella di Voronezh, specializzata nel segmento alto di gamma.
Däckia è una catena distributiva consolidata con un giro di affari di 100 milioni di euro, sviluppato attraverso 66 punti di vendita diretti e 50 distributori partner: obiettivo di Pirelli è diventare il principale fornitore di Däckia, che con una quota del 13% del mercato retail è una delle maggiori catene del settore pneumatici del Paese. Dalla Scandinavia alla Russia, il passo è breve.

IL VALORE NORDICO

E anche i broker hanno iniziato a prezzare il valore di questo tipo di espansione a Nord. Secondo Exane Bnp Paribas lo sviluppo in Russia vale per Pirelli un valore di 1 euro per azione di target price, con i conti russi che incideranno per il 3% sull’ebit 2016 (36 milioni su un consolidato stimato in quasi 1,2 miliardi) e per il 7% sull’ebit 2018 (80 milioni su 1,4 miliardi). Tutto questo anche grazie alla crescente presenza commerciale dovuta all’alleanza con Rosneft.

CHI SGOMMA NEL MONDO

Il mercato delle gomme mondiali è in mano a uno sparuto gruppo di colossi internazionali. Pirelli con il suo fatturato a 6 miliardi nel 2012 occupa il quinto posto; Nokian il 18esimo con il suo miliardo e mezzo di ricavi. Il leader assoluto è la giapponese Bridgeston quotata a Tokyo, grazie a un giro di affari di 25 miliardi di euro; la francese Michelin è seconda a quota 21 miliardi e terza si piazza la yankee Goodyear (16 miliardi nel 2012). Quarta la Continental, quotata a Francoforte con un fatturato di 9,6 miliardi. Nella top ten compaiono ancora quattro asiatiche: le giapponesi Sumimoto e Yokohama, la coreana Hankook e la taiwanese Maxxis. Decima è un’americana, la Coopertyres.

IL PIANO INDUSTRIALE DELLA BICOCCA

Ma più che ai colossi, Pirelli mira a erodere quote di mercato a un (relativamente) piccolo produttore di qualità. “Anticipando la tendenza del mercato, già nel 2011 Pirelli si è dimostrata capace di individuare nel premium il segmento con il maggior potenziale di crescita – si legge nel sito della società della Bicocca – Nel mercato tyre è previsto che il premium continui a crescere a un ritmo tre volte superiore al non premium, con un aumento annuo medio a livello globale previsto tra il 2013 e il 2017 pari al 7,3% rispetto al 2,4% del non premium (+3,6% la crescita complessiva)”.
Al 2017 è previsto che sul mercato tyre globale, il premium rappresenti il 26% del totale (38% nei mercati maturi e 15% nelle economie a rapido sviluppo), in crescita di 4 punti percentuali rispetto al 22% stimato nel 2013. Ed è là, appunto, che Marco Tronchetti Provera va a caccia di valore.


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