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Robot-giornalisti, gli algoritmi che scrivono le news

Questo articolo è stato scritto da un robot. O meglio, compilato da un algoritmo. Non è vero, ma sarebbe possibile. Alcuni gruppi dei media anglosassoni stanno cominciando a usare algoritmi da incorporare nella routine quotidiana dell’industria delle notizie, soprattutto per mansioni noiose e ripetitive.

Che cosa può fare un software-giornalista in redazione? Per esempio scorrere il flusso quotidiano di news per trovare notizie interessanti da cui poi i giornalisti in carne ed ossa sviluppano articoli. O scandagliare i feed delle agenzie e costruirne lanci basati su un mero resoconto di fatti e numeri.

Lo fa già Forbes.com, che usa una piattaforma di intelligenza artificiale fornita dalla società hitech Narrative Science per generare news automatizzate da flussi di dati in tempo reale e contenuti estratti da articoli precedenti. Questo è possibile anche perché le notizie di taglio business come quelle che pubblica il sito di Forbes sono scritte secondo uno schema preciso, con un linguaggio standard e una serie predeterminata di dati, cifre e informazioni (nomi di aziende, sigle della Borsa, ecc.).

Con lo stesso criterio l’LA Times usa i robot per fare i pezzi sui terremoti, con un algoritmo che estrae automaticamente dal sito dello Us Geological Survey un set predefinito di dati che devono sempre comparire in questo genere di news: magnitudine, luogo e ora dell’evento, ecc. La prima notizia sul terremoto che c’è stato ieri in California, per esempio, è stata scritta da questo Quakebot. Sempre l’LA Times ha usato algoritmi simili in passato per creare i bollettini di cronaca nera. Il risultato sono mere compilazioni di dati, ovviamente, senza possibilità né di verifica della fonte, né di analisi o approfondimento.

La testata britannica The Guardian ha condotto un suo esperimento per verificare fino a che punto possa spingersi un algoritmo che fa il lavoro del giornalista. Il suo sviluppatore Will Franklin ha creato in un giorno il giornalista-robot personalizzato Guarbot e lo ha messo alla prova: scrivere un articolo sul cereale quinoa sulla base di articoli precedenti sullo stesso tema. Il risultato si può leggere qui – non sembra che per ora i giornalisti-robot siano una minaccia.

Potrebbero impensiersi forse i cronisti sportivi, stando all’esperimento condotto dalla citata società sviluppatrice di software Narrative Science che ha fatto scrivere a un suo algoritmo il resoconto di una partita di baseball: la descrizione è stata più accurata di quella del giornalista “umano” di GW Sports. Ma il sito ha replicato: Il giornalista in questione non era uno specialista.

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