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Un problema chiamato dimissioni in bianco

“La mia assenza, venerdì in aula, è stata voluta, perché sono contrario all’avvio della discussione in Aula di un progetto di legge che non condivido e sul quale non c’è un accordo di maggioranza. Non c’è nessuna possibilità che la posizione del Nuovo centrodestra cambi”.

A dirlo a Public Policy è stato il deputato del Nuovo centrodestra Sergio Pizzolante, componente della commissione Lavoro, che venerdì nel corso della discussione sulle linee generali del disegno di legge sulle dimissioni in bianco ha deciso di assentarsi. Come lui anche il deputato di Forza Italia Gianfranco Chiarelli ha deciso di non intervenire, preferendo invece depositare il testo del suo intervento.

Per Pizzolante “Pd e Sel hanno fatto saltare la maggioranza in commissione Lavoro, cosa non nuova visto che lì prevale uno spirito di parte di ex compagni di sindacato Cgil-Fiom. Non sono più disponibile a partecipare ai comizi professorali dell’onorevole Damiano che, per quanto mi riguarda, non è più il presidente della commissione Lavoro. Non gli riconosco più imparzialità politica”.

L’esponente del Nuovo centrodestra ha quindi ribadito le ragioni della sua contrarietà al testo, con il quale si introdurrebbero – sempre secondo Pizzolante – nuove spese e maggiore burocrazia per le imprese. “Inoltre – ha aggiunto il deputato Ncd – ero contrario all’avvio della discussione senza la relazione tecnica sui costi del provvedimento”.

La richiesta è stata effettuata dal commissione Bilancio mercoledì scorso e la relazione dovrebbe essere pronta entro entro sabato 15 marzo. Nella discussione sulle linee generali del provvedimento la relatrice del Pd Patrizia Maestri si era augurata “che l’assenza dell’onorevole Pizzolante sia anche per una riflessione che si sta facendo nel suo gruppo, affinché si vada nella direzione di approvare, in maniera trasversale, una legge utile per tutti e per il Paese”. NAF


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