Skip to main content

Telecom, ecco novità e sorprese dei conti svelati da Patuano

Dopo aver incassato la vittoria sulla governance, Marco Patuano deve affrontare i mercati. Che oggi hanno bastonato il titolo di Telecom Italia in apertura a -3% a Piazza Affari. Una reazione a caldo ai risultati 2013 e soprattutto alla decisione di non distribuire quest’anno il dividendo sulle azioni ordinarie. Nessuna sorpresa, comunque. Tanto che dopo due ore dall’apertura della seduta l’azione aveva già recuperato terreno e guadagnava il 2%.

I numeri
Un andamento turbolento che alla fine è stato premiante. Anche perché il gruppo ha centrato l’obiettivo 2013 di indebitamento sotto i 27 miliardi. Quanto agli altri numeri, l’esercizio si è chiuso in perdita per 674 milioni, scontando la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi effettuata nel primo semestre dell’ anno. Senza il writedown, l’utile sarebbe stato di 1,5 miliardi. Il fatturato consolidato si è attestato a 23,4 miliardi, con una riduzione rispetto al 2012 del 5,2%. È stato il mercato domestico a pesare di più, con ricavi organici pari a 16,21 miliardi, in calo del 9,4%, con un lieve miglioramento nell’ultimo trimestre, quando il fatturato ha mostrato un calo del 7,7%. Tutto ciò, secondo la nota emessa da Telecom, rappresenta una inversione di tendenza.
E per per l’ad Patuano si tratta di “segnali incoraggianti che arrivano soprattutto dall’ultimo trimestre e che, sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell’andamento del mercato domestico, ci consentono di affrontare con fiducia il 2014”.

Ottimismo per il 2014
“Dopo aver affrontato, pur non condividendola – continua Patuano – la guerra dei prezzi sul mercato del mobile e avendo contribuito a riportare la competizione sul piano della qualità delle reti e dei servizi, chiudiamo l’anno tornando ad essere leader in termini di ricavi. Grazie ai forti investimenti nelle tecnologie di nuova generazione siamo in condizione di rispondere al meglio alla crescente domanda di servizi innovativi e convergenti. Copriamo infatti già 42 città con la fibra ottica e 651 comuni con la quarta generazione mobile. Anche in Brasile intendiamo cogliere appieno la crescente domanda di traffico dati, proseguendo a investire in infrastrutture. Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società e di continuare a investire sulle reti”.
Gli investimenti industriali sono ammontati, nell’esercizio 2013, a 4.400 milioni di euro, presentano un decremento rispetto all’esercizio 2012 di 239 milioni di euro. Il flusso di cassa della gestione operativa è di 4.803 milioni di euro, 1.233 milioni in meno di euro rispetto al 2012. Tale risultato ha consentito i pagamenti di dividendi e imposte effettuati nel corso del 2013 per 1,4 miliardi, nonché la copertura dei fabbisogni derivanti dalla gestione finanziaria.

No dividendo, più investimenti
Invece, per rafforzare la struttura patrimoniale senza rinunciare agli investimenti, arriva la decisione di non distribuire dividendi alle azioni ordinarie, ma di corrispondere la cedola statutaria ai soli azionisti di risparmio, nella misura di 2,75 centesimi di euro per azione, per un ammontare complessivo di 166 milioni. “La progressiva ripresa del mercato domestico – conclude Patuano – ci permetterà di tornare a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”. Per l’esercizio 2014 la previsione, in coerenza con le dinamiche del piano triennale è di “un progressivo recupero della performance operativa”. Già “nei primi mesi dell’anno – si legge nella nota emessa dal gruppo – si sta riscontrando sul mercato domestico una maggiore diluizione dell’Arpu voce, sia sul mobile che sul fisso dovuta ad una dinamica di riposizionamento dei clienti verso offerte di tipo bundle che consentirà comunque – a fronte di una riduzione della redditività nel breve periodo – una maggiore stabilizzazione della spesa e del churn (il tasso di abbandono del servizio, ndr) nel medio-lungo periodo”.

Buyback d’aprile
All’assemblea del 16 aprile sarà proposta l’approvazione di un piano di stock option di durata triennale rivolto a una parte del management del gruppo, “a tempo debito individuata dal Consiglio di Amministrazione”. È quanto si evince dall’ integrazione all’ordine del giorno contenuta nella nota sui conti 2013. “Il piano – prosegue la nota – avrà ad oggetto un massimo di 196.000.000 opzioni, gratuite e non trasferibili, che attribuiranno ai beneficiari il diritto di sottoscrivere altrettante azioni ordinarie Telecom Italia, a uno strike price stabilito al momento del lancio, in linea con il prezzo di mercato del titolo”. Sarà dunque il cda a stabilire la platea dei beneficiari, il numero delle opzioni a ciascuno attribuite, lo strike price, le metriche delle condizioni di performance al cui raggiungimento le opzioni diverranno in tutto o in parte esercitabili. “A servizio del piano è prevista – si legge ancora nella nota – apposita delega ad aumentare il capitale sociale a pagamento, per un ammontare massimo di 196 milioni di azioni ordinarie di nuova emissione (per un effetto diluitivo massimo pari all’1,46% rispetto al totale del capitale e all’1,1% rispetto alle sole azioni ordinarie al 31 dicembre 2013)”.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter